Lo dico subito, questo articolo potrebbe non essere digerito da tutti ma è quello che penso e sono sicuro che molti, alla fine, non faranno altro che darmi ragione.
Qualche anno fa, tanti ormai, facevo delle battaglie all’ultimo sangue per difendere la tecnologia dei server Sun SPARC (ci credevo anche molto) contro quella degli altri vendor: HP PA-RISC (poi Itanium), Dec Alpha, MIPS (che usava l’allora Silicon Graphics – ora SGI) e Power di IBM (se non l’AS/400)… benchmark di ogni tipo, prove in laboratorio specifiche per i clienti, ricompilazioni di codice per far vedere quanto era facile passare da uno unix all’altro, ecc.
Mi sono divertito molto e c’era veramente da discutere su scelte architetturali diverse, tecnologie eccellenti e funzionalità hw/sw decisamente innovative per l’epoca. Poi, una dopo l’altra, sono morte le CPU, le aziende e infine sono rimasti in tre IBM, HP e Sun (ora Oracle). HP e Sun stanno agonizzando (sia tecnologicamente che commercialmente) e IBM cerca di infilare Power su ogni cliente per strizzargli fuori ogni centesimo possibile facendo leva su non si capisce quali vantaggi ormai… In realtà, alla fine, ha vinto intel con un’altra CPU: Xeon!
la vera battaglia era da un’altra parte.
AMD e Intel hanno fatto il vuoto, la concorrenza fra i due ha prodotto una corsa estenuante per ogni altro produttore e il fatto che queste due CPU sono compatibili ha dato modo a tutti i vendor di poter produrre server potenti e a basso costo con le migliori componenti del momento.
Mentre all’inizio i server x86 erano considerati di serie B, anche per via di un ritardo nel rilascio di una vera soluzione a 64bit e sistemi operativi non all’altezza della situazione, nel tempo sono state aggiunte molte funzionalità che riguardavano una migliore gestione della memoria, BUS con caratteristiche sempre più sofisticate e si è visto un generale miglioramento della qualità e dell’affidabilità.
Ora esistono server di ogni produttore, in diversi form factor (da rack, tower, blade), che vanno da 1 a 8 CPU (in alcuni casi oltre) con una scalabilità praticamente lineare, prezzi ridicoli e un rapporto prezzo/prestazioni che fa impallidire ogni proposta alternativa!!! (basta dare un occhio a un qualsiasi benchmark su applicazioni reali)
Intel ha sicuramente le CPU più veloci ma AMD costa e consuma meno corrente diventando molto interessante nei datacenter molto densi o per progetti dove la velocità del singolo core non è fondamentale quanto il prezzo.
commodity hardware
In un mondo dove ormai la stragrande maggioranza dei server è x86 e la virtualizzazione la fa da padrona non esiste più nessuna differenziazione fra i server. Tutti i produttori hanno a listino gli stessi modelli, con le stesse caratteristiche fisiche perchè sono degli standard industriali.
Al discorso puramente di forma fisica devo aggiungere che, a parità di architettura (AMD o intel):
- le CPU le fa un solo produttore e sono tutte uguali.
- ora i chipset (il contorno della CPU), li producono solo gli stessi che forniscono le CPU, a parità di livello di server il chipset è identico per ogni produttore.
- i bus PCIe sono uguali per tutti perchè sono un diretto risultato del chipset usato.
- la RAM la producono 2/3 aziende nel mondo, sono standard e sono tutte uguali: i volumi sono tali che non è possibile per nessun altro produttore inserirsi.
- le NIC ethernet per i server le producono praticamente solo Intel e Broadcom ed hanno, più o meno, le stesse caratteristiche.
- le eventuali chip/schede aggiuntive (sempre meno) come, ad esempio, i controller interni per il RAID li producono solo un paio di produttori (il chip SAS2 penso lo faccia solo LSI mentre per SATA ci si affida quasi esclusivamente a Marvell).
- per i dischi rigidi sono rimasti solo due produttori WD e Seagate e lo standard è normalmente che Seagate fornisce i SAS e WD i SATA a tutti i vendor.
- gli alimentatori sono tutti ad alta efficienza e tutti possono dimostrare che i propri server sono poco energivori (avrete sicuramente visto tutti delle bellissime immagini che mostrano i flussi d’aria che entra fredda ed esce calda… WOW!).
- I tool di management/diagnostica sono ormai identici per tutti quanti… cambia il nome e poco altro ma il modo di operare è molto simile: accesso via IP, allarmistica via email e SNMP, KVM virtuale, API standard, ecc.
Alcune differenze esistono, devo ammetterlo, e sono: i colori diversi, il marchio sulla mascherina davanti, i LED (a me, ad esempio, piacciono quelli blu perchè li trovo più rilassanti e odio quelli rossi/arancioni perchè mi danno sempre un senso di allarme!) e magari qualche piccolo display colorato ma nulla di più.
A quanto sopra devo aggiungere che mi è capitato pochi giorni fa di vedere una presentazione powerpoint di un vendor primario e vi posso giurare che è identica al 90/95% a quella che avevo in mano io di Dell… cambiava solo il marchio, i colori predominanti e si cercava di dimostrare la superiorità del server facendo vedere particolari inutili. Anche i clienti mi confermano che le presentazioni dei vendor sono tutte uguali, piene di aria fritta e, infatti, ho smesso da tempo di farne, almeno non perdiamo tempo in due.
la differenza la fa il prezzo e poco altro
La differenza fra i server x86 (fatto salvo che la scelta AMD/Intel si stata fatta dopo una attenta analisi) è solo sul prezzo, sui tempi di consegna (se serve) e sugli eventuali servizi on top all’hardware.
Già, perchè se il prezzo di acquisto è buono lo deve essere anche il servizio che si ottiene in caso di un guasto (che capitano in ogni datacenter, per ogni tipo di infrastruttura, realizzata da ogni vendor alla stessa maniera!). L’unica cosa veramente importante è il tempo di reazione e le capacità del tecnico che ti viene spedito insieme al pezzo di ricambio. Tutti, e dico tutti, i clienti hanno le idee molto chiare su quanto sia valido o scarso il servizio di assistenza dei diversi fornitori… peccato che la maggior parte di questi hanno una visione limitata ad un ridotto (a volte ridottissimo) numero di installazioni localizzate e che le loro statistiche non sono attendibili!
Nel 2011 i servizi di assistenza dei principali vendor si equivalgono poi, da zona a zona, può sempre capitarti un tecnico meno preparato o quello che ti sta più antipatico. Un esempio? pochi mesi fa abbiamo installato dei server a 4 cpu da un cliente (dopo una lunghissima trattativa e molti dubbi dei sysadmin sul passare da HP a Dell, perchè da sempre clienti di HP e conoscevano il tecnico che veniva a fare l’assistenza!); insomma, un server si rompe proprio durante l’installazione, apriamo la chiamata, un tecnico si presenta dopo solo un paio d’ore (il contratto ne prevedeva 4) e sostituisce la motherboard in meno di mezz’ora. Risultato? sistemisti ammutoliti per la qualità del servizio e i tempi di risposta (ma sono sicuro che sarebbe capitato la stessa cosa con quasi tutti i vendor).
Rimangono ancora poche cose che possono fare la differenza ma sono tutte molto soggettive e vanno dal “mi sta simpatico il venditore” (magari, negli anni, si è quasi diventati amici) al “mi fido più di quel vendor perchè… perchè… non ricordo più perchè, ma mi piace di più”.
un’ultima nota
Intendiamoci, esiste qualche eccezione (sia positive che negative) a quanto avete letto ma, anche se in alcuni casi sono prodotti validi, i risparmi reali si ottengono solo con grandi installazioni e quindi rimangono prodotti di nicchia.
Ciao Enrico, concordo con la tua view tranne che per il supporto tecnico dei vari brand. Ti ho risposto da blog a blog 😉
Rocco,
Grazie per il tuo blog, scusa ma riesco a rispondere solo ora fra una riunione e l’altra, 😉
Nel 2011 non vedo grosse differenze di ingegnerizzazione e fanno tutti a gara per risparmiare qualche watt e posizionare i componenti per migliorare gli aspetti di Service (sono i primi a cui conviene visto che poi li devono cambiare loro i pezzi!).
Riguardo invece alla longevità dell’HW sono assolutamente contrario, se oggi compri un server (e le licenze di VMWARE Enterprise, tanto per fare un esempio), fra tre anni ti costerà meno compra un nuovo server che pagare la manutenzione fuori garanzia e altre licenze per VMWARE. Qindi non è più così importante. (con le balde forse è più difficile ma esistono situazioni similari).
Rocco,
Grazie per il tuo blog, scusa ma riesco a rispondere solo ora fra una riunione e l’altra, 😉
Nel 2011 non vedo grosse differenze di ingegnerizzazione e fanno tutti a gara per risparmiare qualche watt e posizionare i componenti per migliorare gli aspetti di Service (sono i primi a cui conviene visto che poi li devono cambiare loro i pezzi!).
Riguardo invece alla longevità dell’HW sono assolutamente contrario, se oggi compri un server (e le licenze di VMWARE Enterprise, tanto per fare un esempio), fra tre anni ti costerà meno compra un nuovo server che pagare la manutenzione fuori garanzia e altre licenze per VMWARE. Qindi non è più così importante. (con le balde forse è più difficile ma esistono situazioni similari).
Ciao Enrico, concordo con la tua view tranne che per il supporto tecnico dei vari brand. Ti ho risposto da blog a blog 😉
Rocco,
Grazie per il tuo blog, scusa ma riesco a rispondere solo ora fra una riunione e l’altra, 😉
Nel 2011 non vedo grosse differenze di ingegnerizzazione e fanno tutti a gara per risparmiare qualche watt e posizionare i componenti per migliorare gli aspetti di Service (sono i primi a cui conviene visto che poi li devono cambiare loro i pezzi!).
Riguardo invece alla longevità dell’HW sono assolutamente contrario, se oggi compri un server (e le licenze di VMWARE Enterprise, tanto per fare un esempio), fra tre anni ti costerà meno compra un nuovo server che pagare la manutenzione fuori garanzia e altre licenze per VMWARE. Qindi non è più così importante. (con le balde forse è più difficile ma esistono situazioni similari).