BYOD o non BYOD, i tablet iPad stanno aumentando in tutte le aziende. Sento quotidianamente di utenti piccoli, medi e grandi che li stanno adottando per applicazioni verticali o come client generico per le attività quotidiane

Appena il numero di questi oggetti, sommati agli smartphone, aumenta sensibilmente, iniziano anche a nascere delle esigenze nuove. Una di queste è una forma di cloud storage che permetta agli utenti di accedere a dati aziendali, e di salvare i propri, in modo semplice ed intuitivo

La storia della bicicletta

Dalle mie parti c’è un detto che fa:”hai voluto la bicicletta?? Bene, adesso pedala!”. So che non tutti gli IT manager hanno voluto gli iPad in casa ma, volenti o nolenti, adesso gli tocca pedalare.

E’ semplice, questi dispositivi, al contrario dei notebook, hanno uno storage molto limitato (di solito fra 16 a 64GB ma alcuni anche solo 8 ) e anche solo un film in HD o un album di foto può occuparne una parte significativa. Lo strumento quindi ha bisogno di una risorsa che sia facilmente accessibile in rete e che contenga tutti i documenti necessari

La soluzione SMB

Noi, nella nostra azienda, lo facciamo da un sacco di tempo. La soluzione, nel nostro caso, si chiama Dropbox. E’ un servizio che permette di avere uno spazio su internet (anche condiviso fra un gruppo di utenti) che però, per come è stato pensato, è valido solo per singoli o piccoli gruppi di lavoro. E’ relativamente economico e noi, grazie a questo, abbiamo dismesso anche il file server aziendale.

Di servizi simili ce ne sono tanti, anche Microsoft ha il suo Skydrive mentre alcuni rumors danno Google in procinto di lanciare il suo “GDrive”. La scelta è dettata dal prezzo, dall’integrazione con altre applicazioni (e App) che si usano, dalla qualità del servizio e, forse, dalla sicurezza (quasi sicuramente in questo ordine!).

Il problema è il large Enterprise

Se non siete un singolo o una piccola impresa le cose si complicano molto e il numero delle possibili soluzioni si riduce drasticamente.
La lista di priorità che ho scritto poco sopra si ribalta quasi del tutto e le funzionalità che vengono richieste aumentano.

Ad esempio, solo per citare il primo che mi viene in mente: i file server aziendali sono già presenti in azienda e il controllo degli accessi, in certi casi, è abbastanza severo e gestito da strumenti come active directory. Come fare a replicare la stessa struttura di accessi per gli utenti? E questa è solo la punta dell’iceberg! (basti pensare anche solo al fatto che l’interfaccia d’uso dei tablet non ha il concetto di file e directory come quello a cui siamo abituati sui PC)

Se l’obiettivo è solo quello di creare uno storace cloud, le soluzioni esistono (box ne è un esempio) ma se deve esserci una integrazione fra quello che esiste in azienda e quello che c’è fuori siamo in alto mare.

I gateway

Ultimamente si fa un gran parlare di gateway che permettono di utilizzare localmente risorse storage disponibili sul cloud. Dal punto di vista del backend, anche se i fornitori sono diversi, si parla sempre di storage ad oggetti, dal punto di frontend invece le implementazioni differiscono tanto fra di loro e hanno anche scopi diversi.

In pratica, parlando di un cloud storage privati, una possibile soluzione potrebbero essere dei gateway (magari che espongono delle API) e che permettono di accedere ai fileserver tradizionali via App installate su device mobili. Purtroppo, al momento non esiste nulla di tutto questo: farlo non sarebbe difficile ma forse non è la soluzione ideale nel lungo periodo.

Alcuni vendor stanno già lavorando a soluzioni più sofisticate per utilizzare dei gateway da File a Object storage (un esempio si trova nella soluzione HDI/HCP di HDS): in pratica si sostituiscono dei file server tradizionali con dei gateway e il backend è un object storage (praticamente la stessa architettura di Dropbox!). Per l’utente finale (sul PC) non cambia nulla, ma per l’azienda si apre un mondo di opportunità!
Una volta portati i dati su un object storage, le API per accedere ai dati sono standard e creare una App per usarli diventa di gran lunga più facile (esistono già esempi di app che interagiscono con Amazon S3 ad esempio).

Nota finale

La richiesta dal mercato c’è già e sta esplodendo, quanto tempo ci metterà l’industria a capirlo e a dare delle risposte?