Durante l’ultima gita a Boston ho incontrato un’azienda che sta producendo una soluzione di archiving molto interessante e 100% cloud.

L’azienda in questione si chiama Sonian. Nata poco più di 4 anni fa ha deciso di sviluppare una soluzione software che vende sia in modalità SaaS che in modo “quasi” tradizionale, nel senso che poi il cliente la deve far girare su un cloud (forse in futuro anche privato con OpenStack).

Interessante

Ci sono diversi aspetti interessanti che riguardano questa azienda, sia dal punto di vista tecnologico che di business.

Al momento il prodotto è specializzato nell’archiving di messaggi di posta ed è certificato per molte delle normative vigenti. I numeri sono già impressionanti, stanno già archiviando oltre 15 milioni di mail al giorno, hanno un ritmo di crescita sostenuto e presto sarà rilasciata la parte per archiviare anche i file. Quello che poi mi è piaciuto molto è che il software è stato pensato in modo molto intelligente. Grazie ad un meccanismo di indexing on-demand, si ottengono risultati eccellenti quando serve fare delle ricerche e mantenere dei report mentre non si usa CPU quando non serve. Il CEO di Sonian parla di risparmi decisamente importanti rispetto alle soluzioni tradizionali proprio per l’accoppiata del modello SaaS con l’efficienza del loro software.

Da un punto di vista tecnico, e non c’è dubbio che in Sonian siano dei grandi fan del cloud (parte della presentazione è stata spesa per venderci Amazon AWS!), il prodotto è stato sviluppato per supportare diversi cloud (ora Amazon, IBM SmartCloud, Openstack e forse in futuro quello di Microsoft). Questo sia per dare modo agli OEM (IBM è uno di questi) di utilizzare le proprie risorse ma anche per agevolare al massimo i rivenditori e gli utenti finali. Intendiamoci, il servizio che si compra da Sonian gira su Amazon, per cui esistono delle ottimizzazioni specifiche, ma se lo compri da IBM ovviamente si otterrà lo stesso servizio dal punto dell’utente finale.

In Europa

L’archiving, soprattutto quello che viene mantenuto per motivi legali, è una questione delicata, se poi aggiungiamo il cloud, la questione è ancora più delicata.

Tralasciando tutte le questioni relative alla sicurezza del cloud. Do per scontato che questo tipo di applicazioni siano sicure tanto quanto quelle on-premise ma qui siamo in EU e non in US!
Ovviamente, qui tutto molto complicato se paragonato all’US. Soprattuto quando si confrontano le diverse legislazioni fra i diversi stati. Aziende come Sonian, se vogliono provare a dare questi servizi nell’area europea, saranno costrette a cercare service provider locali (suppongo che anche da qui può essere nata l’esigenza di supportare OpenStack). Ammettendo poi che si trovino dei partner affidabili in questo senso, quanti sono i clienti che si fidano di un partner locale, e quindi piccolo, per questo tipo di servizi?

Nota finale

Questo articolo era partito con l’idea di riportare quanto fa Sonian. Poi però ho iniziato a pensare a diversi risvolti più generali.

Una software house che ha l’idea di supportare più piattaforme cloud, come una volta si faceva supportando più sistemi operativi, potrebbe essere vincente e aprire nuovi spazi.
E’ ipotizzabile, specialmente in europa, che molto del successo di questi prodotti/servizi passi dai partner locali: questo significa che le opportunità per i cloud provider locali potrebbero essere molto elevate, soprattuto per quelli che avranno la forza di creare servizi chiavi in mano sul proprio cloud.

Disclaimer: Sono stato invitato a questo meeting da Condor Consulting Group e loro hanno pagato per il viaggio e l’alloggio. Non sono stato ricompensato in alcun modo per il mio tempo e non sono in obbligo di scrivere articoli. In ogni caso, i contenuti di questi articoli non sono concordati, rivisti o approvati dalle aziende menzionate o da altri al di fuori del team di juku.