Sono stato un po latente in questi giorni un po per via dell’Unplugged e un po per altri impegni lavorativi.
Comunque, a chi fosse sfuggito, la settimana scorsa è successa una cosa che mi ha lasciato basito. Nirvanix, un famoso Cloud Storage Provider particolarmente orientato al mondo enterprise chiude…. la notizia non è tanto che chiude ma il modo e i risvolti ad esso associati. Qui in un interessane articolo di Howard Marks sull’argomento.

La storia (in breve)

Nirvanix è un’azienda, nata diversi anni fa, che ha sempre proposto servizi di cloud storage alle aziende. Fra i suoi clienti non solo aziende ma anche OEM del calibro di IBM. In pratica, con diversi sistemi, per una azienda era possibile “stivare” diversi tipi di dati sul cloud e avere la sicurezza che questi erano replicati, protetti e accessibili nel tempo. Ovviamente, per il tipo di servizio proposto, la maggior parte di questi dati erano non strutturati (principalmente file) e, probabilmente, poco acceduti. Il servizio era conosciuto in USA ma l’azienda aveva aperto anche delle filiali nel nord europa. Diversi clienti di Nirvanix utilizzavano massivamente il servizio ed alcuni avevano diversi PB (PetaByte) sul loro cloud… si PetaByte!

Il problema

Il problema è nato una settimana fa, in pratica senza messaggi troppo ufficiali l’azienda ha praticamente detto: “Noi chiudiamo, avete due settimane per portare via la vostra roba… se no la perdete.”
Capirete bene che un messaggio così, e con un preavviso così breve, può essere considerato quantomeno destabilizzante!

WS-ENG

Non voglio indagare troppo sul perché Nirvanix sia fallita. C’è chi dice errori di management e c’è chi dice che hanno fatto l’errore di sviluppare una tecnologia in casa che non ha dato i frutti sperati. In ogni caso non guadagna abbastanza e non ha trovato altri finanziamenti quindi chiude.
Quello che stupisce sono i termini di questa dipartita: 2 settimane e poi perdete tutto.
A questo punto l’utente finale del caso ha più di un problema (la lista è lunga): trovare un nuovo provider, testarlo per i suoi bisogni, migrare i dati (!!!), migrare il sistema di accesso ai dati (NAS?, http?, Backup?) e formare gli utenti sulla nuova interfaccia d’uso!
Insomma, non proprio una cosa che si fa in due settimane e, soprattutto, se la migrazione riguarda diversi PB di dati!
Anticipo che alcuni rivenditori del servizio si sono già organizzati per non lasciare a piedi i loro clienti (Nirvanix aveva i suoi server/storage in colocation da alcuni grossi provider e quindi l’operazione di migrazione/copia su infrastrutture simili non è impossibile… anche se costosa).

Ma poi non c’è solo il problema di migrare c’è anche quello di capire dove finiscono i tuoi dati! infatti se anche tu riuscissi a migrare tutto in due settimane dove finirà tutto lo storage di Nirvanix e i dati contenuti? Ci sono aspetti legali e di sicurezza che potrebbero far impallidire chiunque!

Le implicazioni

Storie come questa non fanno bene al cloud. Immagino che Nirvanix si sia protetta bene con contratti scritti ad opera d’arte ma i suoi clienti rimarranno a piedi. Altre aziende, probabilmente più serie di questa, quanto hanno chiuso servizi simili hanno comunque dato ai loro clienti molti mesi per migrare i dati e vie percorribili per farlo.
Con la maturazione del cloud, la maturazione dei servizi offerti, dei clienti e dei prodotti è probabile che le cose si stabilizzeranno sempre di più e che questi rimangano solo come fatti isolati o comunque sempre meno probabili.

In ogni caso quando si valuta una soluzione cloud 8sia essa di storage, di infrastruttura o anche più complicate) è necessario capire bene cosa si ha davanti ed anche una potenziale exit strategy.
Durante l’unplugged, proprio nella sessione sull’object storage, ho fatto molte menzioni ad alcuni degli aspetti da tenere in considerazione quando sia fanno questo tipo di considerazioni: compatibilità delle API, gateway supportati da più provider/prodotti, il provider, trasparenza per gli utenti finali sono solo alcuni di questi aspetti.

Nota finale

Non fraintendiamoci, Cloud è bello!
L’NSAgate e casi come quello che ho descritto sono solo li a farci capire che è necessario fare molta attenzione quando si valutano questo tipo di servizi.
In europa, ed in Italia in particolare, il cloud è più indietro a livello di adozione rispetto agli USA… in questo caso questo potrebbe essere un vantaggio, vedere le esperienze che hanno fatto gli altri possono sicuramente aiutare a fare scelte più consapevoli e mature!