Ogni tanto, in queste pagine, mi capita di parlare di Tablet (qui un paio di esempi: 1,2) e della loro prossima (ormai in corso) adozione nelle aziende… un po perché mi piace, un po perché ci credo.

Le tavolette sono dispositivi mobili eccellenti, in molti casi un ottimo sostituto del notebook e sicuramente meglio dei netbook. Chi inizia ad usarlo non ne può fare più a meno per diversi motivi: pesa poco, le batterie durano tutto il giorno anche con un uso intensivo, è sempre disponibile (non si deve riavviare dallo stop), è sempre connesso, c’è un App (spesso economica o gratis) per tutto! 
I primi utenti sono sicuramente quelli mobili senza troppe pretese ma, con l’affacciarsi di applicazioni sempre più sofisticate, registro una adozione sempre più ampia da fasce di utenza decisamente più sofisticate.

da eccezione a problema

I primi tablet arrivati in azienda sono quelli “imposti” dalla proprietà (nel senso del padrone o di qualche suo famigliare che lavora in azienda) o dal management in generale… non puoi dire di no all’AD se vuole usare l’iPad per accedere alla posta! Spesso sono oggetti che vengono acquistati perché sono belli e perché “fanno chic” ma senza una reale esigenza aziendale e non per un utilizzo cosciente ma, in un secondo momento, si trasformano nel vero sostituto del PC e diventano lo strumento di cui non si può fare a meno!

Nella prima fase dell’adozione il problema è gestire l’eccezione, cioè un dispositivo che è contro tutto quello che è stato costruito, in anni, per razionalizzare e gestire la sicurezza, la distribuzione delle applicazioni, l’accesso standard ai sistemi aziendali e così via. Proprio perché è una eccezione, e quindi parlo di poche unità in mano a poche persone relativamente “fidate” (i manager di cui sopra), è una attività che devo gestire a mano. 

Nel momento che il numero di tavolette aumenta e inizia a differenziarsi (ormai è certo che nella seconda metà dell’anno avremo una invasione di tablet con sistema operativo Android 3.0) la cosa può diventare un problema molto grave e costoso!
La perdita di controllo su chi (e come) accede a dati ed applicazioni aziendali può provocare i risultati fra i più inaspettati e spiacevoli: si può iniziare con la difficoltà di dare un supporto accettabile agli utenti all’uso di applicazioni non certificate/supportate e che non si comportano nel modo corretto fino ad arrivare a danni più concreti legati all’integrità o peggio alla perdita, se non furto, di dati sensibili!

una soluzione…

Uno dei motivi per cui la piattaforma BlackBerry di RIM è diventata così diffusa in ambito aziendale è il BES (Blackberry Enterprise Server). Questo oggetto, oltre ad interfacciarsi con i server aziendali di posta, controlla tutti i dispositivi BB che gli sono affidati e crea un unico punto di accesso per l’amministrazione di tutta la flotta di smartphone (e presto playbook). Il BES, infatti, raggiunge l’obiettivo di fornire lo strumento ideale a chi, in azienda, deve garantire gli standard di sicurezza e il rispetto delle regole imposte sull’uso dei dispositivi aziendali.
Il problema del BES è che funziona solo con i dispositivi prodotti dalla RIM e quindi limitato.

…e l’alternativa

Se l’azienda decide di non usare i BB ma di sposare una architettura basata su prodotti con sistema operativo Google Android o Apple iOS le cose, fino a ieri, erano a dir poco complicate perché nessuno dei due ha sviluppato un prodotto in grado di fare quello che fa il BES
L’alternativa, una delle tante che sono sicuro inizieranno a nascere, viene da una nuova startup Americana: AppCentral. Questa azienda ha sviluppato una piattaforma che permette fondamentalmente due cose: la gestione del parco installato Andorid/iOS e la creazione di AppStore interni per la distribuzione di applicazioni aziendali.

riassumendo

Il tablet è un oggetto con cui tutte le aziende, prima o poi, avranno a che fare come ora hanno a che fare con gli smartphone. Se una volta la scelta ricadeva su Blackberry per il fatto che era il solo a garantire alcune caratteristiche adesso le cose stanno cambiando velocemente soprattutto perché i concorrenti possono vantare una libreria di applicazioni molto più ampia e una schiera di sviluppatori impressionante!  La battaglia sarà lunga e dura ma il fatto che ora esistono degli ecosistemi completi non farà altro che accelerare il processo di adozione di questi dispositivi mobili.