Una delle migliori sessioni del VMUGIT meeting di ieri a Roma è stata quella di Alessio Rocchi (IT Architect and R&D Engineer) di Aruba.

La presentazione è stata molto interessante sotto tutti gli aspetti ed è andata abbastanza a fondo anche su quelli che sono stati i vari problemi che Aruba ha affrontato nel corso di questo progetto. Alessio è stato anche molto onesto e chiaro sulle criticità e sui difetti della loro offerta, ma questo non ha fatto altro che farmi apprezzare ancora di più il lavoro che hanno fatto.

I numeri

Do solo qualche numero per capire chi è Aruba dal punto di vista di servizio Cloud pubblico (senza quindi considerare tutto il resto che fa):

+ di 400 host in produzione
+ di 7000 VM attive
+ di 400 TB allocati
+ di 8000 IP assegnanti
e 6 Datacenter

Mi hanno impressionato, non sono in molti in Italia a poter vantare una infrastruttura del genere. (intendiamoci, ho scritto “non sono molti” ma intendevo che probabilmente non c’è nessun altro)

Alcune considerazioni

Aruba è l’Amazon AWS Italiano, è un servizio B2C (del tipo poca spesa, molta resa… se mi posso permettere), è (molto) competitivo con i prezzi e ha comunque un ottimo rapporto prezzo/qualità. Poi è ovvio che se uno vuole la luna per pochi euro al mese allora è scemo e anche se si lamenta non ha ragione di essere ascoltato. Traspare una strategia di fondo nelle loro scelte e non penso che nessuno possa permettersi di sottovalutarli in nessun modo.

Intendiamoci, qualche alternativa (poche) c’è, alcune sono anche interessanti, e spesso hanno anche trovato nicchie di mercato (o un modello di canale) alternativo. In ogni caso sono tutti provider che, o per tecnologia o per mercati di riferimento, hanno la fortuna di non essere in competizione direttissima.

Se io fossi un utente finale sarei curioso di sapere, almeno a grandi linee, come è fatta l’infrastruttura che dovrà erogare il servizio che comprerò ed è chiaro che Aruba non ha nessuna paura di esporsi, cosa che invece non si può dire della maggioranza degli altri provider (o peggio wannabe-provider).

Nota finale

C’è poco da aggiungere. Quello che voglio dire comunque è semplice: Aruba è il punto di riferimento del cloud Italiano, nel bene e nel male. Se fai il cloud provider ti devi confrontare con loro e se sei un cliente devi almeno capire cosa fanno per avere un punto di riferimento prima di passare oltre.
In ogni caso, tanto per sfatare ogni mito, Aruba ha anche dei servizi di Cloud privato con tutti i criteri di affidabilità, l’infrastruttura e prestazioni che vuoi… basta pagare. (lo dico solo per chi lo ignora o per chi fa FUD gratuito).

Mi piacerebbe vedere più spesso dai CSP Italiani che vogliono competere sul mercato del cloud pubblico Italiano la stessa trasparenza che ho visto oggi.