Sono stai un bel po in giro nelle due ultime settimane (a lavorare ovviamente!): prima l’SNWEurope e il Tape Summit poi l’influencer day di HDS. Ma è quasi fatta sono in attesa di prendere l’ultimo aereo verso casa.
Che dire, sto provando a farmi un’idea di tutto quello che ho ascoltato in questi giorni. Sto anche mettendo giù delle idee, chissà che non ne escano dei post interessanti. Comunque l’attesa qui sarà lunga e magari posso già buttare due impressioni generali.

SNWEurope

Per me un evento ormai irrinunciabile, se lavori nel mondo dello storage non c’è dubbio che ci devi venire. Le sessioni sono sempre interessante e attuali e ho sempre l’occasione di incontrare le persone che contano per scambiare idee e opinioni.

Gli argomenti più dibattuti sono assolutamente object storage e big data: cloud e Flash sono ormai dati per “scontati”! Cioè, scontati è una parola grossa ma sembra che ci sia una maturità di fondo molto più importante di quella del recente passato.

Scality e Amplidata hanno fatto ri-vedere soluzioni a dir poco interessanti (ognuna con i suoi pro e i suoi contro), comunque quasi complementari (li ho anche beccati seduti insieme allo stesso tavolo, 😉 ) e forse, per le loro dimensioni, rivolti a mercati verticali diversi. Scality sicuramente appealling per i provider mentre non c’è dubbio che la tecnologia Amplidata mostra il meglio di se nelle gestione dei contenuti di grandi dimensioni (es.: i film). La partita è apertissima e gli utenti finali iniziano a capire meglio, molto si giocherà sulle partnership che questi piccoli player riusciranno a portare avanti e sul lato dell’integrazione con lo storage più tradizionale (blocchi e, soprattuto Files).

Un cosa che mi ha stupito è il prezzo degli Appliance Avere (sono degli acceleratori per i NAS basati su SSD). Il prodotto in se lo avevo già visto e mi era anche piaciuto ma dico la verità, forse per i case di successo che mi avevano fatto vedere, davo per scontato che costasse molto di più (o forse il modello nuovo costa meno!). Invece hanno soluzioni anche ben al di sotto dei 100K e il valore che aggiungo è decisamente elevato, soprattutto quando si parla di NAS distributiti anche geograficamente, repliche con poca banda, migrazioni, single name space,ecc.

Di cose poi ne ho viste tante alcune mi chiedo come fanno a venderle ma altre mi sono sembrate idee geniali. C’erano diversi vendor grandi e startup e forse avrei dovuto spendere più tempo nell’expo area. Sicuramente, una mancanza grave del mio viaggio è stata quello di non fermarmi allo stand di Inktank, l’azienda che sta dietro allo sviluppo/supporto di un file system open source che si chiama Ceph. Peccato, sarà per la prossima…

Tape Summit

Il tape non è morto (questo devo scriverlo per “contratto” praticamente e perché è una di quelle frasi fatta che se non la dici non puoi iniziare a parlare di tape). Exec Event, ha organizzato questo evento per coinvolgere l’industria del tape e discutere dello stato di questo media come valido supporto per il backup e l’archiviazione dei dati.

Il discorso è complesso, anche qui sarebbe da scrivere quasi un romanzo (e non so se in questo caso ne avrei voglia). Definirei il tape come necessario (in alcuni casi indispensabile) in tutte quelle condizioni dove c’è da backuppare/archiviare molti dati a lungo termine. Immagino sia chiaro a tutti che se pensiamo al backup nella SMB (retention di pochi giorni, pochi dati da gestire, speso ambienti semplici e molto virtualizzati) il tape ha senso solo per portare i dati fuori dall’azienda in caso di un DR (per quei pochi che lo fanno!).
Le cose cambiano sensibilmente (se non radicalmente) con l’aumentare dei dati. Sta di fatto che anche vendor meno tradizionali nell’aerea del backup (penso a VeeaM in questo momento) aggiungerà un supporto che loro dicono essere decisamente serio per i tape.
Se devi gestire centinaia di TB o si inizia a parlare di Pbyte il tape diventa economico. forse scomodo, lento, poco interattivo, ecc. ma economico: un tape non consuma corrente!
Fra gli incontri che ho avuto c’è stato quello con Active Archive (associazione di diversi produttori che spinge molto sulle soluzioni miste disco/tape tipo HSM). E, per quanto sono veramente ossessionati da far passare il messaggio (sbagliato?!) che il tape è cool e moderno, ma alcuni numeri sono sicuramente a loro favore.
Certo, i concorrenti come Amazon Glacier mi sembra di capire che gli fanno un po di paura ma ciò nonostante è ormai noto a tutti che anche le aziende “più cloud” di tutti (es. Google) usano i tape per fare i backup. Purtroppo qui ritorniamo la dove sono partito: è molto probabile che tu che stai leggendo non stai gestendo i volumi che gestisce Google…
E infine, il tape soffre anche un problema di cultura: qualcuno mi ha fatto notare che tutte le nuove leve dell’informatica ignorano la storia dei tape e, se le hanno avute, le loro esperienze sono sempre state legate a prodotti poco enterprise (roba tipo il DAT per intenderci).

Riassumendo: i tape non sono morti (l’ho ridetto, segnatevelo!), non sono cool e soffrono molto di una mancata standardizzazione su come vengono gestiti i dati al loro interno (per l’HW, LTO, non ci sarebbe problema) ma sono sicuramente più economici dei dischi mano a mano che il volume dei dati aumenta. LTFS sta iniziano a fare vedere cose interessati ma forse è arrivato un po tardi.

Wow! si vede che il mio layover è lungo, ho scritto un sacco di cose, ne avrei ancora da scrivere ma ho finito le pile (non solo quelle del portatile). Per quello che ho visto all’HDS day prometto spero che scriverò qualche cosa prima di lunedì. ho poco da aggiungere se non buon fine settimana.