Si sapeva che la schiera degli smart devices si sta allargando, alcuni lo chiamano wearable Computing. Non molto tempo fa Google ha presentato gli occhiali (un po troppo progetto scientifico, un po troppo poco prodotto… al momento), ma quello che mi ha eccitato è stato il Pebble!

Cos’è

Il Pebble è un orologio, con un display che ha una tecnologia paragonabile a quello del Kindle, con una connessione bluetooth in grado di comunicare con il tuo Smartphone (al momento solo Apple e Android), di utilizzare delle App e con un hardware (paralre di HW per un orologio mi fa strano) di tutto rispetto: processore ARM, bluetooth, 4 tasti, accelerometro e vibrazione.

Spettacolare

Il video di presentazione è spettacolare e da una chiara idea di cosa può fare l’oggetto, ovviamente vive in simbiosi con il cellulare (gli serve per comunicare e ottenere le info) ma è sicuramente interessante. Le prime applicazioni permettono di ricevere gli avvisi dal calendario, gli avvisi delle mail in arrivo (solo il mittente e l’oggetto) o si connettono con applicazioni terze parti come RunKeeper per registrare l’attività sportiva. E, come ci si aspetta da un orologio, è subacqueo. Costa come uno swatch!
Esiste anche un SDK per sviluppare le applicazioni e un app store da cui scaricarle, il limite è la fantasia!

Nota finale

Ovviamente, non penso che ci siano stati dubbi in proposito… l’ho già ordinato (arriverà a settembre) 😉
L’ho ordinato per due motivi: il primo è puramente perché, come dice Fabio, sono un “voglino” (termine onomatopeico che si usa qua in Romagna), il secondo perché è altrettanto vero che avremo a che fare con questi dispositivi sempre più spesso e sarà importante capirne le implicazioni il prima possibile.
Alcuni trend, come il Big Data e la relativa esplosione di dati da gestire, sono imputabili proprio alla generazione automatica di dati da parte di macchine (devices): ogni dispositivo che acquisteremo in futuro sarà connesso e avrà delle interazioni con il mondo che lo circonda e con internet. E’ il futuro ed è importante capire come funzionerà perché avrà delle ripercussioni importanti anche sul nostro lavoro