Ieri l’altro ho partecipato ad un incontro in Engine Yard (fornitore di servizi PaaS) e volevo fare qualche ragionamento.

2 parole su Engine Yard

Engine Yard è una startup che da qualche anno sta proponendo una piattaforma PaaS basata su Ruby on Rails (ha allargato da poco l’offerta, grazie ad una piccola acquisizione, a PHP). Da un punto di vista Puramente tecnico erogano il prodotto in due modalità: una che potremmo definire “economica” (rivolto a startup e piccole aziende in genere) ed una “enterprise” (con degli SLA e dei servizi definiti, anche in modo custom).
Fra l’altro loro stessi hanno due provider Iaas (Amazon e Verizon) proprio per il diverso tipo di infrastruttura di bakend e il tipo di clientela finale dei due livelli di servizio.
L’azienda a circa 2400 clienti (paganti) e conta nomi di prestigio (in realtà spesso ospitano siti/applicazioni di aziende importanti ma il loro cliente è lo sviluppatore).
Amazon, oltre ad essere un fornitore anche un investitore (ognuno di voi potrà fare le sue congetture).
In effetti, la descrizione che ci hanno fatto del servizio è sicuramente interessante e, per come è strutturato, ha un approccio vincente: lo sviluppatore deve solo sviluppare senza preoccuparsi minimamente dell’infrastruttura che ci sta sotto (ovviamente deve conoscerla per sfruttarla, ma non deve mantenerla).

2 parole sul PaaS

Per molti operatori (e clienti) del public cloud il PaaS (Platform as a Service) sta diventando il nuovo IaaS (Infrastructure as a Service) e, in effetti, è difficile dargli torto. Il PaaS è sicuramente il modo migliore per liberarsi completamente della propria infrastruttura pagando solo quello che si usa per erogare i propri servizi.
Lo sviluppatore trova in questi ambienti un facilitatore impressionante per la sua attività e la piccola startup un costo variabile in funzione di quello che veramente sono le sue attività.
D’altro canto il PaaS può avere i suoi limiti: è necessario adattarsi alla piattaforma che viene erogata dal gestore senza poterla ottimizzare per i propri usi specifici

Not finale

In particolare, per tornare su EngineYard, ha una offerta che si può considerare leader di mercato ma purtroppo limitata a Ruby on rails e PHP: due linguaggi sicuramente usati per generata siti e applicazioni web ma non molto diffusi nelle aziende (almeno non ancora).

Un’atro aspetto che mi lascia perplesso, per quanto l’azienda sia riuscita ad attrarre l’interesse di diversi investitori è il numero di clienti (solo 2400). Certo, siamo agli albori del cloud ma mi sembrano veramente pochi considerando che la maggior parte spende sicuramente molto poco e che la maggioranza dei clienti di EngineYard è sulla piattaforma Amazon.
Se devo dire la mia mi sembra una di quelle aziende già pronte e confezionate che un Big, se viene fuori la necessità, si può acquistare in due minuti (qualche anno fa hanno anche dismesso i loro DC).
PS: il titolo doveva dare l’idea di un treno che marcia… ma rileggendolo mi rendo conto che non è un granchè.

Disclaimer: Sono stato invitato a questo meeting da Condor Consulting Group e loro hanno pagato per il viaggio e l’alloggio. Non sono stato ricompensato in alcun modo per il mio tempo e non sono in obbligo di scrivere articoli. In ogni caso, i contenuti di questi articoli non sono concordati, rivisti o approvati dalle aziende menzionate o da altri al di fuori del team di juku.