La settimana scorsa sono usciti i risultati di Q3 per Oracle (loro finiscono l’anno a maggio quindi si tratta del trimestre chiuso a fine febbraio).  Al momento in cui scrivo il link ufficiale alla press release è scomparso (forse perché non ci credono neanche loro, 😉  ma ho un paio di link di altri articoli che ne parlano: 12)

Quello che è incredibile, ovviamente, non è il risultato nella sua globalità ma nell’hardware in particolare. C’è da dire che Oracle, come molte altre aziende multinazionali, sposta a suo piacimento prodotti e servizi fra le diverse unità di business e, spesso, è molto difficile capire i risultati reali di ogni singola linea di prodotti. Il risultato totale è eccellente e gli investitori ne saranno sicuramente contenti, l’azienda guadagna ed è in salute ma, secondo me qualche cosa che non va c’è di sicuro.
Per quanto mi riguarda personalmente (da ex Partner Sun – ora “rivenditore” Oracle) e sentendo in giro da rivenditori e clienti, l’hardware Sun è invendibile (o difficilmente acquistabile)! Costa di più di tutti i competitor senza vantaggi tangibili (soprattutto lato x86 e storage), spesso tecnologicamente arretrato e l’assistenza è ridicola. E’ certo che il mio osservatorio non è internazionale ma i commenti che girano sui social network sono più o meno gli stessi.
Un aspetto su cui non ho alcun dubbio sono i margini, decisamente superiori a quelli che aveva Sun, questo perché Oracle non è allineata al mercato dell’hardware ma cerca di spremere tutto quello che può da ogni singolo cliente. Infatti, la maggior parte dei clienti (soprattutto gli ex-Sun), non vedono Oracle come una azienda con cui vogliono lavorare ma con cui sono costretti a farlo per via delle loro tecnologie software! Inoltre, per il motivo che ho appena descritto, negli ultimi mesi, c’è stata una massiccia migrazione di clienti da hardware SPARC ad HP e IBM (per non parlare di x86 e x86 su VMware): questo non solo per le performance (dove, in pura teoria, Oracle domina) ma per non legarsi ad un unico vendor.
E’ certo che Oracle non sta a guardare e ovviamente, con l’istinto omicida che può avere una belva, il primo ad essere attaccato è il più debole: HP! HP ha una piattaforma di fascia alta facilmente attaccabile (perlopiù per i dubbi sul futuro di Itanium) e non ha un DB di proprietà quindi mettergli i bastoni fra le ruote è facile (in futuro, lo sarà molto meno con IBM dove il controllo del cliente è decisamente diverso e DB2 potrebbe diventare un’alternativa).

Dal mio punto di vista, vista la duplice veste di SW e HW vendor, Oracle si sta comportando in maniera decisamente scorretta, soprattutto verso i suoi clienti con HW HP ma così gira il mondo… quanti di loro compreranno un Exadata? secondo me saranno di più quelli che andranno verso Power di IBM o, chi potrà, verso alternative come Vertica!
Ritornando ai discorsi su Oracle e l’hardware rimango basito nel leggere i risultati considerando che è noto ormai anche ai sassi che Oracle non ha più una piattaforma X86 credibile (e che comunque non intende vendere a volume!), una linea di prodotti storage adeguata (qui il mio pensiero anche su questo argomento) e stanno strenuamente cercando di convincere i clienti Sun a migrare verso Exadata: cannibalizzando la propria basa installata (voci quotidiane che ottengo dai miei amici ex-Sun, partner e clienti).
Ah! e poi, a parte l’hardware, non riesco neanche ad immaginare come facciano a gestire i clienti Enterprise con contratti di assistenza del tipo “best effort”.
Questo post non è uno dei più favorevoli che ho scritto parlando di Oracle (in realtà non ne ricordo di molto favorevoli) ma vorrei che animasse un po gli animi e che qualcuno mi risponda con il proprio punto di vista su Oracle e della sua strategia. grazie in anticipo.