Oggi HDS ha fatto 3 annunci: un nuovo NAS, dei nuovi converged system e la disponibilità per l’HUS-VM dei moduli SSD che fino a ieri si potevano avere solo con i VSP. L’ultimo dei tre è sicuramente quello per me più interessante.

Due parole sul resto

il NAS (o HNAS il nome commerciale) è un’evoluzione dell’offerta attuale: più veloce, più integrato, più network, ecc. .
Era un signor prodotto prima, lo è ancora di più adesso: si tratta solo di una evoluzione.

Lo stesso si può dire per i prodotti UCP, piattaforme preconfigurate e precertificate con una serie di stack software che vanno da Oracle RAC a VMware passando per SAP HANA. Anche qui non ho molto da aggiungere.

Il bello dell’annuncio

Il bello viene qui. Finalmente sono stati certificati per HUS-VM gli stessi moduli SSD che erano, fino a ieri, disponibili solo sul VSP e una nuova versione di sistema operativo per poterli sfruttare al meglio.

Per chi non lo sa, HUS-VM fa parte di quei prodotti di classe enterprise che sono stati ritagliati con delle dimensioni più “umane” (o meglio più da aziende di dimensioni Europee/Italiane!). Questi tipi di array ereditano caratteristiche e software importanti ma con prezzi più abbordabili.

Ritornando alla parte SSD. Si tratta di moduli da 1.6TB di flash MLC (3.2 già annunciati per fine anno) che sono stati particolarmente ottimizzati per sopperire a tutti i limiti che l’MLC presenta e farli quindi diventare Enterprise grade. L’ingegnerizzazione dell’hardware è notevole da questo punto di vista. Parlo di ingegnerizzazione dell’HW proprio perché HDS ha scelto la via che le è più congeniale e cioè produrre un hardware stile carro armato: non si guida come un utilitaria ma è pensato per la guerra e non si rompe tanto facilmente (non so se la metafora mi è venuta bene ma dovrebbe essere chiara l’idea).

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L’HUS-VM ora può superare il milione di IOPS ma quello che è interessante non è tanto la prestazione di punta quanto il fatto che questa può essere ottenuta con un hardware che era già disponibile (magari che il cliente aveva già comprato), che può essere ottenuta anche virtualizzando storage esterno all’HUS-VM e che non limita altre feature disponibili sulla macchina (ad esempio un cliente può adottare Flash e configurarne una parte per le LUN più veloci e usarne il resto con le funzionalità di autotiering).

L’altra cosa importante è che se uno è cliente HDS il software di management è lo stesso. In pratica si aggiunge un cassetto e si va più forte con il risultato che il costo di migrazione è pari a zero (o quasi).

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Nota finale

Mi ripeto su questo aspetto, ormai proposte SSD credibili ce li hanno (quasi) tutti i fornitori e più o meno tutti possono garantire prestazioni che sono da capogiro (quantomeno rispetto a quello a cui siamo abituati oggi con i dischi meccanici).
La differenza, come sempre, la fa il TCO: tempo di migrazione, configurazione, ottimizzazione, maturità del prodotto ecc. HDS è in quella piccolissima cerchia di produttori che hanno indirizzato le problematiche di TCO e che possono garantire a propri clienti una migrazione verso gli SSD praticamente indolore.
Poi, intendiamoci, anche loro hanno i loro difetti e se uno non ha nessun tipo di vincolo con il passato il numero di soluzioni valide si allarga ampiamente.

Disclaimer: HDS è un cliente di Juku conulting. Non sono comunque in obbligo di scrivere articoli. In ogni caso, i contenuti di questi articoli non sono concordati, rivisti o approvati dalle aziende menzionate o da altri al di fuori del team di juku.