Stavo ripensando ad un incontro che ho avuto qualche tempo fa con Pluribus Networks, lo scorso marzo qui nella Silicon Valley, e di cui poi, per un motivo o per l’altro, non ho mai scritto… visto che stavo riflettendo su alcune cose che sto raccogliendo in questi giorni forse è bene che ne parli.

Come al solito, quando parlo di networking, devo subito mettere le mani avanti e dire che non è il mio campo specifico ma sono sicuro che troverete quello che dico interessante.

Cosa fa Pluribus

Pluribus_Logo__White_RGB-300x80In pratica Pluribus produce un sistema operativo di rete (che si installa all’interno di uno switch per intenderci) e lo switch (più di uno in relatà, ma quello che conta è quello di fascia più alta).

La somma di Switch+OS è semplicemente una bomba! Lo switch, che è un top-of-the-rack, ha potenza di calcolo (CPU x86), RAM e disco locale gestiti da un hypervisor (KVM) e può far girare delle VM.

Ora, pensa ad uno switch sui cui girano tutti quei servizi che spaziano dal DHCP fino al DNS passando per firewall e bilanciatori di ogni forma e misura. Tutti servizi che fanno un uso di CPU, banda e hanno bisogno di una quantità di risorse a volte elevata (per non parlare della quantità di porte). E tutto questo senza compromettere le perfomance del network, anzi al contrario, visto che tutto è integrato all’intero dello switch e i pacchetti non escono da tutte le parti, le prestazioni risultano addirittura migliori (in alcuni casi di molto).
Gli switch, fra l’altro possono essere “federati” e agire come un unico grande switch (spero di non a