Con questo articolo prosegue la serie informativa sull’object storage. Qui e qui potete trovare i primi articoli della serie.

Da object a cloud storage

La quasi totalità dei servizi di cloud storage hanno un back-end sviluppato su una piattaforma ad oggetti. Anche i servizi che si presentano con una interfaccia a file (l’esempio più eclatante viene da un prodotto consumer chiamato Dropbox), sono spesso fondati su uno storage ad oggetti.
Alcuni prodotti/servizi sono stati sviluppati con l’unico obiettivo di lavorare sul cloud pubblico, altri sono invece nati come storage per ambienti enterprise classici e poi sono stati rivisitati per operare su una scala più larga e con protocolli più standard.
Il servizio in assoluto più conosciuto ed usato è quello del provider Amazon (probabilmente anche quello di maggior successo fra quelli del suo catalogo). S3 (simple storage service) è in tutto e per tutto un object storage che utilizza un modello di tariffazione di tipo pay-as-you-go. E’ un servizio che viene offerto principalmente a sviluppatori con un accesso iniziale gratuito. Uno dei vantaggi di S3 è che è un servizio sviluppato su scala mondiale e che può essere configurato per una disponibilità del dato ed eventuale bassa latenza di accesso molto interessanti.
La maggior parte della concorrenza a S3 si sta sviluppando su due fronti distinti: da un lato ci sono i service provider che stanno adottando soluzioni sviluppate sull’architettura openstack e la sua componente object storage (Swift), dall’altra c’è chi si sta rivolgendo a vendor per avere soluzioni pronte all’uso. L’offerta cloud storage comunque è fortemente legata alla comparazione con S3 sia in termini di funzionalità che di prezzo.
Le cose cambiano sensibilmente quando si tratta di soluzioni dedicate allo sviluppo di cloud storage privato.
Ovviamente la presenza di S3 è decisamente meno sentita anche se i clienti gradiscono una certa compatibilità con le API di Amazon (magari per un futuro sviluppo di un repository esterno a basso costo). Rimangono invece fondamentali alcuni aspetti del cloud pubblico come la multi tenancy e, nelle installazioni più importanti, vengono prese in considerazione anche la possibilità di distribuire dati geograficamente con obiettivi simili a quelli del cloud pubblico (maggiore disponibilità del dato e minore tempo di accesso).

Gateway e object storage

Negli ultimi due anni abbiamo visto la nascita di quello che si potrebbe definire un nuovo segmento di mercato, quello dei gateway verso l’object/cloud storage.
Questi oggetti, spesso implementati anche come virtual appliances, si presentano sulla rete locale come uno storage per file (SMB/NFS) o come uno storage a blocchi (di solito via protocollo iSCSI). Localmente gestiscono una cache in lettura, utile per migliorare le prestazioni, ma tutto lo spazio lo ereditano da uno storage cloud remoto.
Da un punto di vista prestazionale, proprio per la loro natura, non brillano ma è chiaro che i vantaggi che possono derivare da questi oggetti possono essere diversi. In primo luogo il TCO (total cost of ownership) basso per soluzioni molto capacitive. In seconda battuta, la possibilità di avere un backup (criptato) sul cloud oppure uno storage accessibile da diversi punti con una certa semplicità (per soluzioni di DR ad esempio).
Se c’è chi guarda a queste soluzioni soprattutto per via del prezzo allettante, esiste chi si sta accorgendo che questi gateway sono un utile strumento per accoppiare due sistemi di memorizzazione molto diversi fra loro. Ad esempio, uno dei vantaggi può essere quello di preservare l’infrastruttura (e la cultura) legacy implementando nel contempo uno storage con caratteristiche molto più sofisticate, su una scala molto più grande e già predisposto per interfacciarsi direttamente sul web o con dispositivi mobili dell’ultima generazione.

Disclaimer: L’azienda Scality ha sponsorizzato la realizzazione di un report sul object storage e cloud storage. Il documento è diviso in due parti, nella prima viene presentata la problematica nei suoi aspetti più generali: introduzione, storia, funzionalità, vantaggi e svantaggi. La seconda parte di questa pubblicazione è dedicata alla presentazione di Scality e del suo prodotto RING. Il report sarà presto scaricabile dal sito dell’azienda e dall’area dei download del sito di Juku consulting srl. In questo blog abbiamo deciso di pubblicare una serie di articoli che ripropongono la sezione indipendente del documento.