Qualche giorno fa ho scritto un articolo (in inglese, e mi scuso per non averlo ancora tradotto) in cui facevo qualche ragionamento in generale sui “grandi numeri” dello storage e sui costi. Una parte dell’articolo parlava del nuovo servizio di Amazon che permette di archiviare dati che non vengono mai acceduti per un cent al mese per ogni GB. Il nuovo servizio si chiama Glacier.
Il prezzo è estremamente aggressivo e il servizio ha una reliability elevatissima anche se i tempi di ripristino possono essere lunghi…

La reazione

L’annuncio ha innescato diverse reazioni, sia di utenti finali che di produttori e tutti si sono sprecati con commenti di diverso tipo. Nell’articolo che ho menzionato sopra avevo fatto una nota proprio sul fatto che si stanno facendo comparazioni decisamente poso intelligenti.
In particolare i fornitori di librerie di tape si sono sbracciati per spiegare quanto una libreria con 10PB di nastri sia più economica di un servizio del genere.
Ovviamente, come capita sempre in questi casi, i fornitori non possono fare altro che portare acqua al loro mulino ma è giusto che le informazioni vengano portate seriamente: la disinformazione non paga mai.

Per farla breve tutti i fornitori di tape (qui un esempio) paragonano Glacier ad una libreria e fanno la somma dei costi. Furbi! (anche troppo).
Purtroppo la verità è molto diversa.
Una libreria non basta a competere con un servizio come Glacier perché è necessario averne almeno due (la seconda in un sito di DR), quindi il doppio dei nastri ed anche lo staff per gestirla ed un software adeguato che gestisca questa infrastruttura. Senza parlare della banda necessaria per replicare i dati (o un sistema di vaulting: un servizio, magari con la scorta armata, per trasportare nastri fra i siti).
Questa breve lista è solo frutto del primo pensiero che mi è venuto in mente e solo per far capire che il costo della libreria è la punta di un iceberg rispetto a quello che ci sta dietro!
Se penso solo ad una politica di verifica dei nastri (ogni tot. anni andrebbero riletti per verificarne l’integrità!), si possono solo immaginare i costi correlati ad una libreria di questo genere.
Insomma, mi ripeto anche oggi per la millesima volta, è il TCO quello che conta e non il TCA!

Nota finale

Glacier non è perfetto (come tutte le versioni 1.0) ma è sicuramente un passo avanti nella giusta direzione, d’altro canto il prezzo di una infrastruttura tape rimane ancora competitivo (non quanto dicono i vendor, ma competitivo)… e poi, diciamola tutta, anche i costi per smantellarla non sono irrisori.
Aggiungo solo che uno degli articoli più interessanti e intelligenti è stato quello su Backup Central da parte W. Curtis Preston, merita una lettura.