Questo articolo fa parte di una piccola serie (qui il primo e il secondo, qui uno sullo storage tradizionale) che ha l’obiettivo di informare il lettore su come sta evolvendo lo storage enterprise e cosa si deve aspettare per la sua futura infrastruttura. Continuo la serie iniziando a parlare delle caratteristiche software:

Federazione

L’obiettivo della “Federazione dello storage” è quello di poter accorpare in un pool unico diversi sistemi esterni di storage (array diversi) e di usarli come una sola entità. In pratica i diversi array possono agire all’unisono per ottenere più scalabilità (orizzontale) e una distribuzione del carico di lavoro ottimale.
Le implementazioni cambiano da produttore a produttore e, in certi casi, anche i risultati. La federazione introduce alcuni vantaggi delle architetture scale-out anche su sistemi tradizionali e può essere un buon compromesso (quasi da considerare come un anello di giunzione) fra le architetture tradizionali e quelle totalmente scale-out.
La federazione può portare con se diversi vatanggi come, ad esempio, acquistare solo lo storage necessario nel breve periodo per poi aggiungere altri sottosistemi mano a mano che nasceranno le esigenze. In questo modo si limitano gli investimenti avendo sempre la possibilità di acquistare la tecnologia più attuale e più adatta alle sopravvenute esigenze.

Efficienza

L’efficienza del sistema di storage è un argomento decisamente caldo e, spesso, oggetto di violente diatribe fra i fornitori sulla reale efficienza dei concorrenti. In poche parole posso riassumere che l’efficienza si misura nella capacità dello storage di sfruttare il più possibile le risorse fisiche che ha a disposizione. Ho usato il termine “risorse fisiche” perchè gli storage moderni sono tutti fondati su (o hanno aggiunto) uno strato di virtualizzazione che ha permesso di identificare una lunga lista di nuove funzionalità. Molte di queste tecnologie/funzionalità servono ad abbattere il footprint dei dati (es.: deduplication, compressione), alcune riguardano il miglior uso dello spazio (es.:. thin provisioning), altre ancora sono legate all’ottimizzazione delle performance (es.: wide striping). Non tutte queste tecnologie sono applicabili in ogni ambienti e, in certi casi, ci sono delle limitazioni imposte dal sistema di storage. Quindi, in linea di massima, è sempre bene cercare il prodotto che possa garantire la maggior libertà operativa. 
Il principale vantaggio dell’astrazione della risorsa fisica permette di aggiungere una serie di funzionalità molto sofisticate che rendono gli storage moderni molto più efficienti e con un TCO (Total Cost of Ownership) molto più basso che in passato. 
Più il sistema efficiente meno costa la sua gestione: banalmente, solo per fare un esempio se lo spazio disco occupato dai miei dati potesse essere ridotto del 50% usando tecniche di deduplicazione avrei bisogno di acquistare la metà dello spazio disco e quindi anche meno corrente elettrica e spazio nei rack!

Wide striping

Il concetto di wide striping non è nuovissimo ma solo negli ultimi anni ha avuto lo sviluppo che meritava. Questa tecnologia permette di abbandonare le limitazioni imposte dai “raid group” e di utilizzare tutte le risorse disco contemporaneamente, sparpagliando le operazioni di lettura/scrittura su tutte le meccaniche. I vantaggi sono diversi: 
il primo è quello di massimizzare le performance e garantire una scalabilità lineare con l’aggiunta di nuove meccaniche. Evitando anche pericolosi hotspot difficili da individuare e risolvere;
il secondo è quello di occupare lo spazio su tutti i media in modo molto più omogeneo, evitando anche qui possibili criticità;
Per ultimo un aumentata velocità di ricostruzione dovuta al fatto che le meccaniche che concorrono alla ricostruzione di un disco sono tante. (oltre al fatto che, grazie allo strato di virtualizzazione che ho menzionato prima, non vengono più ricostruiti i raid group ma i singoli volumi)
Proprio l’ultimo punto, il tempo di ricostruzione di un eventuale disco, grazie anche all’esistenza dello strato di virtualizzazione che ho menzionato prima e al wide stripe, vengono mitigati molti problemi che si sono innescati con la crescita degli spazi sul singolo dispositivo di immagazzinamento (sono già in commercio HD da 3TB e presto saranno pronti HD SATA da 4/5 TB).

Nel prossimo articolo continuerò parlando di Thin provisioning, snapshot efficienti e replica dei dati.