La crisi economica morde ma forse, anche chi può, sta alla finestra a guardare per vedere se in giro c’è qualche cosa di meglio.
Sono tutte uguali
Qualche giorno fa mi sono trattenuto a parlare di Televisioni con una persona che lavora per una grande rete di distribuzione di elettrodomestici. Ovviamente, come spesso accade in questo periodo siamo finiti a parlare di quanto vendono poco rispetto alle aspettative, delle difficoltà di mercato, ecc. Io ho tirato fuori le solite frasi di circostanza sulla pressione fiscale, la crisi economica, ecc. ma lui invece era di un’altra idea. Mi ha fatto l’esempio delle TV (ma mi ha fatto capire che è lo stesso in molti settori): in pratica sono più sottili, più luminose, più grandi e più economiche (il 3d è fallito) ma sono tutte anonime! C’è poco interesse a cambiarle. Mi ha raccontato la sua esperienza durante l’ultimo IFA di Berlino (un salone specializzato) che posso riassumente in un “sono tutte uguali le une fra le altre e uguali a quelle che si producevano 3 anni fa”. E’ un mercato di ricambio, la TV la compri se quella vecchia è rotta e alla fine la scelta è dettata quasi esclusivamente dal prezzo o poco più.
Non solo le TV
Poi questa mattina ho letto l’ennesimo articolo sulla crisi del mercato auto. Anche qui, è ovvio che la gente non compra l’auto perché c’è la crisi ma se poi vai a vedere le varie interviste fatte ai professionisti del settore leggi che gli utenti moderni non sono più interessati al motore, alla tenuta di strada o a tante altre caratteristiche che sono date per scontate! Sembra che i giovani, e una schiera sempre più larga di guidatori maturi, siano più interessati alle caratteristiche di connettività, elettronica, comandi vocali, ecc. Insomma, anche le auto sono tutte uguali e si cerca qualche cosa di nuovo… che però non c’è!
Gli stessi intervistati parlano del fatto che il nuovo status symbol non è più la macchina ma lo smartphone o l’ipad, molti dichiarano che la prima richiesta in concessionaria riguarda la compatibilità dell’auto con il proprio telefono! (ammetto che anche io l’ho fatto)
Anche in questo caso quindi è un mercato di puro ricambio senza spunti interessanti. Se non ti serve veramente, visto anche il momento di crisi, perché affrettarsi a cambiare una cosa che funziona per prenderne una quasi uguale? magari aspettiamo una generazione e vediamo che succede.
Aspettare una generazione
Già, da un certo punto di vista è successo anche a me. Io sono un discreto fan dei prodotti Apple e pochi giorni fa è uscito l’iPhone5. Mi ero ripromesso di cambiarlo immediatamente, poi però l’ho visto, l’ho toccato e ci ho giocato qualche minuto in un Apple Store… Alla fine l’ho messo di fianco al mio vecchio iPhone (già con l’iOS6) e devo dire che ho visto troppe poche differenze per giustificare un contratto di 30 mesi o 840 euro in contanti. Quando si romperà lo cambierò, prenderò sicuramente quello, ma non ho fretta. In pratica non ho notato nessuna novità eclatante e l’interesse è calato immediatamente. In passato mi era già successo per l’iPad 3: in quel caso l’ho preso, pentendomene immediatamente dopo, e mi chiedo ancora quale è la differenza con il vecchio iPad 2 nell’uso quotidiano!
Manca innovazione
Sempre rimanendo sul filone Apple, molti di voi si ricorderanno cosa è successo nel 2007 con il lancio del primo iPhone. C’è stato un punto di rottura importante fra tutto quello che era la telefonia mobile fino ad allora e quello che è venuto dopo. L’iPhone, probabilmente, è stato un prodotto particolarmente innovativo e ha saputo smuovere un’industria intera! Nel giro di pochi anni alcune aziende sono riuscite a costruire degli imperi e altre, quelle che non si sono agganciate a questo treno, sono fallite o rischiano di farlo.
Apple è riuscita a re-inventare un prodotto e a farlo diventare una cosa diversa da prima: molto più fruibile e molto più adatto ai giorni nostri. Alla fine l’iPhone è una di quelle poche cose per le quali la gente è disposta a fare file chilometriche e spendere cifre folli per averlo, se non ne ha già un altro, ovviamente!
Quanto conta l’innovazione?
Il mercato dell’auto, a settembre, ha fatto un -25%. E’ sicuro che la maggior parte di quel 25% è dovuto a fattori puramente economici, e lo sottolineo perché non vorrei essere frainteso.
Comunque, Sarei veramente curioso di capire quanto di quel 25 sia anche frutto della stanchezza degli utenti riguardo al classico prodotto automobilistico. Se esistesse una Apple (e magari delle Samsung/Google) dell’automobile sono convinto che forse i valori rimarrebbero nell’intorno del -20 ma la “Apple Cars” sarebbe con un bel segno + mentre la “Nokia Cars” e la “RIM Cars” sprofonderebbero sotto un gigantesco segno -. Non sta succedendo esattamente questo nel mondo dei PC?
Innovare è difficile. Ci vuole molto coraggio e, spesso, tanti soldi da spendere in ricerca e sviluppo. Se poi aggiungi che siamo in un periodo di crisi economica le scuse per rallentare ogni processo ci sono tutte. In ogni caso, non ho dubbi che le aziende che saranno in grado di trovare i prodotti più innovativi e “indispensabili da avere” saranno quelle che usciranno prima da questa crisi. In fondo si può innovare anche ripensando oggetti banali come un termostato!
Nota finale
Ok, questo post è totalmente off-topic. E’ comunque un argomento che sento e ho pensato di pubblicarlo comunque. Concludo solo dicendo che, anche nel mio lavoro di tutti i giorni, mi rendo conto che l’aria che si respira nelle aziende che stanno innovando è molto meno pesante che nelle altre. Queste, al contrario di altre, esportano, investono e assumono! Sono anche quelle più disponibili al cambiamento e a valutare con attenzione le nuove tecnologie e le applicazioni che queste potrebbero avere nella loro azienda… poi magari decidono che non fanno per loro però lo fanno a ragion veduta.
Ogni commento è il benvenuto!
Bel post! Purtroppo però, come immaginerai, non mi trovi molto d’accordo sul discorso iPhone 5. iPhone 5 ha glissato completamente il precedente. Io l’ho preso in mano oggi pomeriggio, appena ho toccato lo chassis posteriore mi sono subito reso conto che era maledettamente confortevole rispetto al precedente. Il peso dell’oggetto lo rende quasi un “gioco” finto, che mi è venuto da chiedermi se effettivamente fosse vero o solo un mokup di gomma e per concludere il design, migliorato ulteriormente, ha raggiunto un livello di fascino strabiliante. Chiaramente non sto parlando di innovazione tecnica, ti riporto solo la mia esperienza dopo averlo preso in mano e che rimanga in peritura memoria che tecnicamente avranno “sgobbato” parecchio per alleggerirlo ed assottigliarlo anche di quel poco. Questo sfogo per dir cosa? Che hai sicuramente ragione sul “se non si rompe non lo cambio”, anche nel mio ambito lavorativo (Unified Communication) molto spesso è così, ma se non ci fosse questa situazione economica io, tu e tanto altri avremmo un bel iPhone 5 in tasca ora! 😉 Quindi la domanda è: quanto deve essere innovativa una cosa per valerne davvero la pena ORA?
Ale,
La fila nei negozi la dice lunga su quanto questo prodotto funzioni. Come dicevo, Io non l’ho preso perchè ho già molto dal modello precedente. In ogni caso se uno é disposto a passare la notte al gelo per un telefono (o il prossimo iPad?) non vedo la stessa passione, ad esempio, per la nuova TV della Sony… Perché li si che non c’é nulla di nuovo!
Secondo me la domanda è: se non porta un reale valore aggiunto per l’utilizzatore (qualunque sia il bene/prodotto/servizio) si può davvero parlare di innovazione? Miglioramenti di design, confort (sarà sicuramente più “ergonomico ma…parliamone) ci sono sicuramente, ma non si può certo parlare di innovazione rispetto al modello precedente.
Anche io sono un fan apple, per il semplice fatto che in quello che fanno (in quasi tutto) riesco a percepire la tensione verso l’utilizzatore, il “mettersi dall’altra parte” che in pochi riescono a raggiungere a questi livelli. Crisi o non crisi, credo che sia esaurita la voglia di essere abbindolati. Credo ci sia spazio ormai solo per chi fa dell’innovazione uno strumento concreto di miglioramento su piccola o larga scala che sia.
Bel post! Purtroppo però, come immaginerai, non mi trovi molto d’accordo sul discorso iPhone 5. iPhone 5 ha glissato completamente il precedente. Io l’ho preso in mano oggi pomeriggio, appena ho toccato lo chassis posteriore mi sono subito reso conto che era maledettamente confortevole rispetto al precedente. Il peso dell’oggetto lo rende quasi un “gioco” finto, che mi è venuto da chiedermi se effettivamente fosse vero o solo un mokup di gomma e per concludere il design, migliorato ulteriormente, ha raggiunto un livello di fascino strabiliante. Chiaramente non sto parlando di innovazione tecnica, ti riporto solo la mia esperienza dopo averlo preso in mano e che rimanga in peritura memoria che tecnicamente avranno “sgobbato” parecchio per alleggerirlo ed assottigliarlo anche di quel poco. Questo sfogo per dir cosa? Che hai sicuramente ragione sul “se non si rompe non lo cambio”, anche nel mio ambito lavorativo (Unified Communication) molto spesso è così, ma se non ci fosse questa situazione economica io, tu e tanto altri avremmo un bel iPhone 5 in tasca ora! 😉 Quindi la domanda è: quanto deve essere innovativa una cosa per valerne davvero la pena ORA?
Ale,
La fila nei negozi la dice lunga su quanto questo prodotto funzioni. Come dicevo, Io non l’ho preso perchè ho già molto dal modello precedente. In ogni caso se uno é disposto a passare la notte al gelo per un telefono (o il prossimo iPad?) non vedo la stessa passione, ad esempio, per la nuova TV della Sony… Perché li si che non c’é nulla di nuovo!
Secondo me la domanda è: se non porta un reale valore aggiunto per l’utilizzatore (qualunque sia il bene/prodotto/servizio) si può davvero parlare di innovazione? Miglioramenti di design, confort (sarà sicuramente più “ergonomico ma…parliamone) ci sono sicuramente, ma non si può certo parlare di innovazione rispetto al modello precedente.
Anche io sono un fan apple, per il semplice fatto che in quello che fanno (in quasi tutto) riesco a percepire la tensione verso l’utilizzatore, il “mettersi dall’altra parte” che in pochi riescono a raggiungere a questi livelli. Crisi o non crisi, credo che sia esaurita la voglia di essere abbindolati. Credo ci sia spazio ormai solo per chi fa dell’innovazione uno strumento concreto di miglioramento su piccola o larga scala che sia.
Pienamente d’accordo. Inoltre il discorso è di ben più ampia portata.
Chi innova, in tecnologia, processi, e intellettualmente, è molto più produttivo. Leggete qui per convincervi.
http://www.repubblica.it/economia/2012/10/03/news/ore_lavorate_italia_al_top_in_eurolandia-43749350/
Confermo in pieno , qui in Germania non contano le ore lavorate ma il risultato finale. Questa idea delle ore lavorate per lavorare di più e tipica di una amministrazione ferma al 1965!
Pienamente d’accordo. Inoltre il discorso è di ben più ampia portata.
Chi innova, in tecnologia, processi, e intellettualmente, è molto più produttivo. Leggete qui per convincervi.
http://www.repubblica.it/economia/2012/10/03/news/ore_lavorate_italia_al_top_in_eurolandia-43749350/
Confermo in pieno , qui in Germania non contano le ore lavorate ma il risultato finale. Questa idea delle ore lavorate per lavorare di più e tipica di una amministrazione ferma al 1965!
Anche la mancanza di cultura organizzativa aziendale ha un grande impatto sulle performance di un’impresa. Troppa la paura di rischiare anche se il rischio e minimo. La cultura organizzativa é direttamente influenzata dal
clima organizzativo. Questa é una di una lunga lista di motivazioni che spingono molti colleghi a cercare spazi oltre i confini italiani, in altri paesi dove é ricercata creatività, idee e fantasia!
Anche la mancanza di cultura organizzativa aziendale ha un grande impatto sulle performance di un’impresa. Troppa la paura di rischiare anche se il rischio e minimo. La cultura organizzativa é direttamente influenzata dal
clima organizzativo. Questa é una di una lunga lista di motivazioni che spingono molti colleghi a cercare spazi oltre i confini italiani, in altri paesi dove é ricercata creatività, idee e fantasia!