Insomma, dopo mesi di attesa abbiamo un nuovo CEO: Satya Nadella ma le novità non si fermano qui.
Bill Gates non sarà più Chairman, dando quindi l’impressione di un taglio ancora più netto con il passato. Bill rimarrà comunque nel board e sarà un technology advisor (e non saprei dire se è più una carica onorifica o veramente qualcuno gli chiederà dei consigli…).
Molto di più di un CEO
Nadella è un pezzo che era in Microsoft e negli ultimi tempi seguiva alcuni dei settori più strategici (come il servizio cloud Azure ad esempio).
Microsoft ha quindi:
1) scelto in casa (una persona che conosce l’azienda)
2) scelto un comunicatore (non l’ho mai visto ma i commenti sembrano tutti unanimi e in questa direzione)
3) scelto uno che già seguiva i progetti più innovativi (e fra quelli più di successo/crescita di questi tempi) di Microsoft
Insomma sembra che la strategia che vede Microsoft come “azienda di device e servizi” sia sempre più confermata e che venga rafforzata ancora di più.
Perchè è importante
Microsoft, al contrario di quanto pensano in molti, no sta vivendo un momento particolarmente negativo. Certo, la rincorsa sul mobile è evidente (ma è in crescita), Windows 8 è stato un disastro (ma in lento miglioramento), alcuni device potevano partire meglio (il primo Surface è stato un flop ma il secondo sembra andare molto bene). I bilanci sono positivi.
Il problema di Microsoft è soprattuto legato alla visione e alla forza di imporre alcune sue idee. Negli ultimi anni, grazie alla posizione dominante e ad alcuni prodotti sulla scrivania di tutti, ha potuto sbagliare, sprecare, rincorrere e riprovare… ora però quei tempi sono finiti e la concorrenza è molto più forte e agile.
Non a caso una delle cose dette da Nadella che che ho letto oggi è stata: “A big part of my job is to accelerate our ability to bring innovative products to our customers more quickly.”
La crescita interna è orami un must (e nello stesso tempo un gigantesco limite) per tutte le organizzazioni di un livello di complessità quale quello di Microsoft (ma anche Google, Apple ecc.). In altre parole la baracca Microsoft è troppo grossa e disomogenea per essere guidata con le classi leve del management. Quindi soltanto una risorsa interna che conosce l’organizzazione ha una qualche possibilità di incidere nel breve termine. Un qualsiasi altro CEO prima di “capirci qualcosa” sarebbe impallinato dalla fame di risultati del Board…