Finalmente, dopo mille problemi (mi consola solo il fatto di non sono stato l’unico), ci sono riuscito: ho provato Cloud.it, il nuovo servizio Cloud computing di Aruba.
Cloud.it, dagli articoli che ho letto in giro, si propone come alternativa a servizi come Amazon (e aggiungo RackSpace).

Sono partito molto prevenuto dopo tutte le peripezie per potervi accedere e quindi ero già un po innervosito poi, quando sono entrato, ho trovato un’interfaccia utente molto semplice e relativamente intuitiva. Il dashboard non è male e hai subito un colpo d’occhio della tua situazione e le altre tab per la gestione, log e credito residuo sono a portata di mano (un po come in tutti i servizi di questo tipo).

La prima VM

Quando sono andato per creare la prima VM ho trovato una cosa strana: si può scegliere fra Hyper-V e VMware ma non ho capito quale è la differenza per l’utente finale a parte il prezzo. Visto che il management è identico quale può essere l’arcano che ci sta dietro? A chi può interessare una cosa del genere in un servizio cloud?

Comunque, creata la macchina virtuale (cosa non facile visto che il Mac, Safari e Chrome non sono supportati e funzionano male!), mi sono visto un tempo di 5/6 minuti prima di potervi accedere: mi sarei aspettato un tempo minore per un servizio nato oggi (tipo un clone hardware o altri meccanismi sofisticati… ma, forse, le mie aspettative erano un po troppo elevate). 
Non ho verificato se esiste già una API pubblica ma non sarebbe male ci fosse.
Alla fine, le VM funzionano come ci si dovrebbe aspettare ma non ho fatto nessun benchmark per capire quanto sono performanti e ammetto anche di non aver ancora guardato la parte relativa al network.

I miei (primi) dubbi

Ok, il servizio è in beta e quindi tutto quello che scriverò da qui in avanti sarà tutto da rivedere nei prossimi mesi, prendetelo quindi come una critica costruttiva e non distruttiva.
Purtroppo, questo servizio non è attualmente paragonabile ai classici RackSpace o Amazon:

  • manca una ampia scelta di sistemi operativi, 
  • manca la possibilità di avere template con applicazioni/DB preinstallate (sistemi più verticali e ottimizzati che comprendono le licenze d’uso di applicazioni famose), 
  • è previsto -ma non funziona- la possibilità di scegliere fra diversi DC, 
  • non ho trovato una funzione di snapshot/clonazione, 
  • non si possono migrare le VM da Hyper-V a VMware (e quindi l’HV è una scelta definitiva).

Questi sono solo i primissimi aspetti, da utente finale, che ho notato e quelli su cui Aruba dovrebbe lavorare immediatamente per potersi confrontare con gli altri player mondiali (o Europei).
Spero anche che alcune cose che non ho trovato (come ad es. API e snapshot/clonazioni per l’autoprovisioning) siano solo delle mancanze temporanee altrimenti non vedo come gli sviluppatori possano essere interessati a portarci le proprie applicazioni.
Ho anche visto che esistono dei Tool per “creare il proprio DC virtuale” che non ho provato e spero di farlo presto sperando che non siano tutta roba marketing.

Nota Finale

Il servizio è evidentemente tagliato per l’SMB italiano e alla fine è probabile che riscuoterà anche un certo successo, sono anche sicuro che vedremo qualche aggiustamento di rotta (quella dei due hypervisor proprio non la capisco… forse è per tenere i piedi su due staffe e vedere cosa succede?).
Di sicuro il servizio clienti e l’esperienza d’uso non erano il primo obiettivo di Aruba e si sono confermati come tali, spero che in futuro rivedano questa politica.
In ogni caso, Il grosso vantaggio di Aruba è che si trova sul suolo italiano, quindi è sicuramente più allettante di altri provider per chi deve ospitare server che contengono dati legali/amministrativi.
Ultimo, ma non ultimo, il prezzo: spero vivamente che lo rivedano al ribasso. Il motivo principale per cui Aruba è diventata leader in Italia non è mai stata la qualità ma il prezzo e se questo si confronta con Amazon non capisco perché la gente dovrebbe sceglierlo (a parte il fatto della lingua/posizione italiana).

La strada di Aruba nel cloud computing è lunga e sono stati promessi molti altri servizi (cloud storage in primis)… il primo passo non mi ha esaltato particolarmente, speriamo nei successivi!