L’8 di maggio sono stato all’ICTTrade, un ‘evento organizzato da Sirmi per far incontrare le terze parti del mercato ICT (vendor e S.I./Reseller). L’evento è pensato principalmente per il networking ed è una occasione di confronto interessante per guardare gli altri in faccia e verificare se quello che succede a te è allineato a quello che succede agli altri… soprattutto in momenti di crisi economica come questi!
Io ho fatto l’intervento di chiusura (il titolo della presentazione era “un salto nel futuro”) e ho parlato di tre argomenti che sento abbastanza vicini in questo momento: ITaaS, Social enterprise e Big Data.
La reazione è stata superiore alle aspettative e ho ricevuto un sacco di commenti e richiesta di contatto proprio per approfondire. Peccato, mi sarebbe piaciuto molto conoscere il punto di vista di alcuni dei partecipanti al convegno, ma sono dovuto scappare a prendere un aereo (la mattina dopo dovevo essere a Napoli per l’ultima data dell’unplugged).
L’evento
Da un punto di vista proprio del convegno di apertura posso dire due cose: gli interventi di utenti finali e consulenti indipendenti sono stati interessantissimi ma quelli dei vendor, a parte qualche caso, mi hanno infastidito! In particolare c’è stato uno che ha presentato il catalogo prodotti invece di dire perché è interessante fare partnership con lui. Diciamocelo… spesso, questi vendor sembrano ancora non aver capito che il mondo sta cambiando e che le esigenze dei loro “partner” (la parola partner non è fra apici tanto per…) sono quelle di essere ascoltati, formati e devono anche guadagnare.
I due casi più eclatanti, diametralmente opposti, sono stati quelli di Oracle e IBM. Oracle, a parte dire il classico “quanto siamo belli, quanto siamo bravi” (e forse anche perché ha una coda di paglia lunga un chilometro!) ha dato un messaggio chiaro: vi diamo dei soldi indietro (rebate) per ogni attività che facciamo insieme. Dall’altra parte IBM (che invece mi sembra tornata a decantare quanto è bella e quanto è brava e basta): “abbiamo assunto delle persone che affiancano i partner nelle trattative di Storage!”. Nel primo caso c’è un impegno (finalmente?!) a riconoscere un ruolo nel lavoro del partner… nel secondo l’affermazione che siccome il partner non è all’altezza il lavoro lo fanno loro, lasciando il partner nell’ignoranza e forse anche con pochi margini (visto che c’è un controllo diretto sulle trattative)! Boh! giudicate voi.
L’alta cosa che volevo dire riguarda invece il format dell’evento. Un evento di networking dicevo ma, purtroppo poco “social”… diciamo un po vecchia maniera. Spero che l’anno prossimo avremo il wifi e un minimo di interazione sui social network (ok, lo so, sono un rompiballe malato ma mi è sembrato che l’altro pomeriggio non fossi il solo).
E poi, un ultimo appunto, il convegno è iniziato alle 14.30 e finito dopo le 20. Ok, dobbiamo far parlare tutti gli sponsor (paganti) ma sono convinto che siano importanti due cose: primo, che dicano cose utili ai loro (potenziali) partner e secondo che ci sia più spazio all’interazione (davanti ad un pubblico).
Nota finale
Se uno è una terza parte dell’ICT questo è l’unico evento in Italia degno di nota che conosco. Maurizio Cuzari, il patron di Sirmi, è un padrone di casa eccellente ed è capace di giocare molto con bastone e carota con i suoi interlocutori. Forse, se mi posso permettere, dovrebbe usare un po di più quel bastone per educare i vendor sui messaggi portare ad eventi del genere.
E poi, dai, un po più di social sono convinto che non guasterebbe… 😉
Disclaimer: Ho partecipato all’evento ICTTrade invitato da Sirmi SpA, ho ricevuto un compenso per la mia presentazione ma non sono in alcun obbligo per scrivere articoli o altro materiale. In ogni caso, i contenuti dei nostri articoli non sono concordati, rivisti o approvati dalle aziende menzionate o da altri al di fuori del team di juku.
Caro Enrico, proprio perché SIRMI ti riconosce un compenso per il tuo intervento, mi sento libero di esprimermi, ancor più di quanto (tanto) non sia spirito libero per natura, carattere e scelta. Ok sul wi-fi, ok sul social, ok sul convegno troppo lungo, ok sull’interazione mancata (ma in quanti convegni vedi interazione?). E poi, l’interazione la vedremo sui social, e sarò attento a seguire sul t…uo blog questo gioco di botta e risposta. Ma, a proposito di ICT Trade, piuttosto che niente è meglio piuttosto… e credo di leggere dalla tua nota che su questo siamo concordi.Non ok su altro; se il sistema è così depresso, la colpa non è e non può essere solo dei Vendor, dei Governi, del clima, delle stagioni, degli spread e del mondo crudele popolato di clienti cattivi che non ci danno più i loro soldini. E anche delle Terze Parti che non investono, che non innovano, che non innventano, che non si applicano. Ed ancora qualche appunto. Sottolineare il valore dei rebate può essere “cosa di paglia”, ma può essere anche “ridistribuzione della marginalità”, a condizioen che questa sia guadagnata e non solo convenzione. Affiancare specialisti ai Partner non vuol dire impedire di imparare, vuol dire magari mettere a disposizione quel che chi parla bene definisce “training on the job” e che chi parla volgare come me definisce “ti dò una mano”; presentare prodotti non vuol dire non voler fare partnership; vuol dire magari che sulle relazioni e sulla chiacchiera ci si sente ragionevolmente forti, sulla condivisione dell’offerta meno.Fra voler essere grillini ed essere “palude” ci sarà una onesta via di mezzo? In sintesi, forse sarebbe il caso di avere meno vis polemica, e più spirito costruttivo; aiutare ad interpretare, e non solo fustigare :-)Con stima ed affetto.Maurizio Cuzari
Maurizio,
Forse mi hai frainteso. Il mio commento all’evento è stato positivo ma ti assicuro che il mio pensiero verso quanto hanno detto alcuni degli sponsor era condiviso anche da altri in sala.
Per il resto sono convinto che i vendor possano fare di più, molto di più e anche spendendo di meno. Posso portarti esperienze personali di attività che sto sviluppando con altri vendor (che non citerò in questa sede) proprio per aumentare la cultura dei reseller sul campo.
E riguardo invece ai rivenditori che investono poco hai completamente ragione, forse sono in pochi: molti sono “seduti” e aspettano la pappa pronta. Altri però ci provano, lo è la riprova che al ciclo di seminari formativi che abbiamo appena concluso i nostri sponsor (vendor) si sono lamentati proprio per la presenza di troppi rivenditori! 😉
A presto,
ciao,
Enrico
Caro Enrico, proprio perché SIRMI ti riconosce un compenso per il tuo intervento, mi sento libero di esprimermi, ancor più di quanto (tanto) non sia spirito libero per natura, carattere e scelta. Ok sul wi-fi, ok sul social, ok sul convegno troppo lungo, ok sull’interazione mancata (ma in quanti convegni vedi interazione?). E poi, l’interazione la vedremo sui social, e sarò attento a seguire sul t…uo blog questo gioco di botta e risposta. Ma, a proposito di ICT Trade, piuttosto che niente è meglio piuttosto… e credo di leggere dalla tua nota che su questo siamo concordi.Non ok su altro; se il sistema è così depresso, la colpa non è e non può essere solo dei Vendor, dei Governi, del clima, delle stagioni, degli spread e del mondo crudele popolato di clienti cattivi che non ci danno più i loro soldini. E anche delle Terze Parti che non investono, che non innovano, che non innventano, che non si applicano. Ed ancora qualche appunto. Sottolineare il valore dei rebate può essere “cosa di paglia”, ma può essere anche “ridistribuzione della marginalità”, a condizioen che questa sia guadagnata e non solo convenzione. Affiancare specialisti ai Partner non vuol dire impedire di imparare, vuol dire magari mettere a disposizione quel che chi parla bene definisce “training on the job” e che chi parla volgare come me definisce “ti dò una mano”; presentare prodotti non vuol dire non voler fare partnership; vuol dire magari che sulle relazioni e sulla chiacchiera ci si sente ragionevolmente forti, sulla condivisione dell’offerta meno.Fra voler essere grillini ed essere “palude” ci sarà una onesta via di mezzo? In sintesi, forse sarebbe il caso di avere meno vis polemica, e più spirito costruttivo; aiutare ad interpretare, e non solo fustigare :-)Con stima ed affetto.Maurizio Cuzari
Maurizio,
Forse mi hai frainteso. Il mio commento all’evento è stato positivo ma ti assicuro che il mio pensiero verso quanto hanno detto alcuni degli sponsor era condiviso anche da altri in sala.
Per il resto sono convinto che i vendor possano fare di più, molto di più e anche spendendo di meno. Posso portarti esperienze personali di attività che sto sviluppando con altri vendor (che non citerò in questa sede) proprio per aumentare la cultura dei reseller sul campo.
E riguardo invece ai rivenditori che investono poco hai completamente ragione, forse sono in pochi: molti sono “seduti” e aspettano la pappa pronta. Altri però ci provano, lo è la riprova che al ciclo di seminari formativi che abbiamo appena concluso i nostri sponsor (vendor) si sono lamentati proprio per la presenza di troppi rivenditori! 😉
A presto,
ciao,
Enrico
Ciao Enrico , rispondo al tuo post su ICT Trade 2012 e quoto tutta la parte relativa ai vendor , che diciamoci la verità di fare partnership bisogna vedere quanta voglia ne hanno… o solo ( e dico solo non a caso) la volontà è quella di aumentare o consolidare i loro fatturati e come fa BIG BLUE controllando tutte le trattative indirizzando le negoziazioni pescando da portafogli che non sono i loro ( questo accade la maggioparte delle volte ) … sono una terza parte è vero .. non ho ancora capito chi siano le altre due e perche lo siano , ma sta di fatto che insieme e solo insieme siamo una parte unica che si chiama sistema e che affronta il mercato tutti i giorni … se poi la terza parte è solo quella dell’armiamoci e partite …allora che lo si idica chiaro il tempo è poco e le spese aumentano. Di tecnologia sul canale ne vedo sempre meno , ma di ignoranza tecnologica ne vedo sempre di piu a partire dalla PA dove il nostro denaro è speso male su progetti che non solo non sono tecnologici , ma sono vecchi ancora prima di iniziare.
Un saluto e complimenti per il tuo blog che non conoscevo .PS si un po di social non guasterebbe , ma social vero cioè mixed ..non devo essere un AD per parlare con chi ha il timone da qualche altra parte ..magari ho qualcosa da dire interessante oppure da chi guida ho anche tanto da imparare…
ciao
Diego .
Ciao Enrico , rispondo al tuo post su ICT Trade 2012 e quoto tutta la parte relativa ai vendor , che diciamoci la verità di fare partnership bisogna vedere quanta voglia ne hanno… o solo ( e dico solo non a caso) la volontà è quella di aumentare o consolidare i loro fatturati e come fa BIG BLUE controllando tutte le trattative indirizzando le negoziazioni pescando da portafogli che non sono i loro ( questo accade la maggioparte delle volte ) … sono una terza parte è vero .. non ho ancora capito chi siano le altre due e perche lo siano , ma sta di fatto che insieme e solo insieme siamo una parte unica che si chiama sistema e che affronta il mercato tutti i giorni … se poi la terza parte è solo quella dell’armiamoci e partite …allora che lo si idica chiaro il tempo è poco e le spese aumentano. Di tecnologia sul canale ne vedo sempre meno , ma di ignoranza tecnologica ne vedo sempre di piu a partire dalla PA dove il nostro denaro è speso male su progetti che non solo non sono tecnologici , ma sono vecchi ancora prima di iniziare.
Un saluto e complimenti per il tuo blog che non conoscevo .PS si un po di social non guasterebbe , ma social vero cioè mixed ..non devo essere un AD per parlare con chi ha il timone da qualche altra parte ..magari ho qualcosa da dire interessante oppure da chi guida ho anche tanto da imparare…
ciao
Diego .