Ieri EMC ha annunciato (qui la press release), ma lo si vociferava da tempo, l’acquisizione di XtremIO (una startup israleliana che sta sviluppando un array SSD 100% scale-out) per 430 M$ circa, dandomi tre spunti di riflessione.

Gli Array SSD spingono

Non serviva questa acquisizione per capirlo ma è stato importante la conferma data dal più grande player del mercato: gli array SSD (solo SSD) sono un nuovo segmento di mercato che sta attirando una attenzione sempre maggiore. Noi ne scriviamo spesso, le startup stanno proliferando e iniziano a far vedere cose decisamente interessanti.

Gli Array tradizionali non sono per gli SSD

Anche EMC ci ha provato a riempire di SSD un suo array di vecchia generazione. E’ è ovvio che va più veloce di un array identico pieno di dischi meccanici, ma è altrettanto ovvio che i colli di bottiglia di queste architetture sono tali da rendere il rapporto prezzo/prestazioni assolutamente insoddisfacente (vale per tutti i vendor, non solo EMC).
E’ ovvio anche che per questo tipo di array gli SSD posso essere usati efficacemente solo come cache e/o primo livello di una architettura multi tier (magari automated multi tier).

Le prossime acquisizioni saranno sull’SSD

E’ altrettanto ovvio che ora, visto che nessun vendor primario ha una soluzione decente in campo SSD, ci sarà un bel round di acquisizioni che coinvolgerà molte delle piccole startup di cui abbiamo parlato nei mesi scorsi.
L’unica cosa che mi sento di dire è che non sono sicuro che questo ciclo di acquisizioni sarà così immediato da un punto di vista temporale, in molti casi queste startup non hanno clienti e una base installata a cui fare riferimento per capire come realmente si comportano questi prodotti. Immagino che anche la stessa EMC avrà bisogno di tempo per far diventare XtremeIO un prodotto con features e qualità da produttore primario. Le soluzioni valide, fra l’altro, sono diverse e quindi c’è spazio per valutare più opzioni.

Nota finale

EMC si è mossa bene e in anticipo, anche se ha comprato un’azienda senza clienti e che non ha ancora consegnato un prodotto durante la sua breve vita. E’ sicuro quindi che l’interesse è esclusivamente nella tecnologia e nel fatto che sarà più facile integrare un team così piccolo e di soli ingegneri senza doversi preoccupare di altro.
A questo punto, se devo essere puntiglioso, mi chiedo se è mai esistito realmente un progetto thunder o se era un’altra trovata del marketing EMC… chissà solo il tempo (o il prossimo EMC World) ce lo dirà.