Dopo l’annuncio delle scorse settimane da parte di EMC, è venuto il momento di dare un occhio al mercato e vedere cosa offrono i vendor primari dal punto di vista dei sistemi 100% flash. Gli approcci sono molto diversi fra loro, e alcuni sono ancora li che si stanno arrabattando con soluzioni rimaneggiate che difficilmente sono comparabili con altre… Ma, ciò detto, andrò in ordine alfabetico descrivendo le diverse soluzioni per dare al lettore un’idea di minima su quello che sta succedendo.
Dell
Il sistema Compellent è il portabandiera di Dell. L’ultima versione del prodotto ha ricevuto una serie di aggiornamenti al firmware e ora è stato ottimizzato per operare con i dischi SSD, grazie anche ad un miglior della CPU e della RAM (il 64 bit fa miracoli). Sfortunatamente, l’ottimo meccanismo di automated tiering che ha reso famoso il prodotto non ha gli stessi vantaggi quando si parla di un sistema full SSD (anche se si usano SLC per il primo tier e MLC come secondo). Anche il backend ha dei potenziali colli di bottiglia. Compellent full-SSD è un sistema storage “good enough” per gli utenti di fascia media, soprattutto quelli che hanno già speso in Compellent, e che hanno bisogno di più IOPS (ma non troppe). Compellent, in ogni caso, rimane una soluzione ibrida eccellente, giusta per gli utenti di fascia media. Dell dovrebbe pensare seriamente ad acquisire un’azienda che produce sistemi 100% flash se vuol continuare a competere in questa fascia.
EMC
EMC ha ufficialmente rilasciato is suo prodotto SSD la scorsa settimana: XtremeIO. E’ un’altro prodotto nella sua infinita (e poco integrata) linea di prodotti. Il nuovo prodotto da l’idea di essere ancora immaturo e manca di alcune feature enterprise che ci aspetterebbe di trovare in ogni prodotto enterprise (come la replica remota dei dati, per esempio). Non è il più veloce, non è quello più efficiente in termini di gestione dello spazio, non è il più resiliente e neanche quello con il maggior numero di funzionalità, ma è un prodotto che la forza di vendita EMC può vendere! I commentatori, in giro per la rete, sembrano abbastanza concordi (qui e qui due esempi) sul fatto che il prodotto non sia particolarmente eccitante ma penso che EMC sta giocando tutta un’alta partita al momento:
1) hanno un prodotto mentre il competitor diretto non è ancora pronto (stanno consegnando ora, molto prima di NetApp)
2) stanno mostrando ai propri clienti che stanno seriamente lavorandoci, prima di perdere troppi di questi verso le varie startup.
EMC ha anche un VNX 100% SSD, ma qui la mia valutazione è molto simile a quanto detto per il Compellent di Dell. Infine, non ho mai sentito di un VMAX 100% SSD ma non penso neanche abbia senso.
IBM
Non fraintendetemi, ma non tendo a considerare IBM uno storage vendor puro. La maggior parte dei clienti che incontro non ha compra lo storage IBM per motivi tecnici ma perché è spesso parte di una soluzione più ampia o di un progetto.
L’unico vero prodotto 100% flash che ha IBM deriva dall’acquisizione di TMS di qualche tempo fa. Un prodotto veramente di nicchia: veloce ma senza nessuna funzionalità. IBM suggerisce di affiancarlo al suo SVC per avere funzionalità come thin provisioning, snapshot o repliche remote (!!!) ma questo suona più come uno scherzo che una soluzione reale.
Altri prodotti (V7000, XIV, DS8000) non erano stati disegnati inizialmente per la memoria flash e, come tali, gli SSD sono una pezza gestita come espansione della cache o un tier.
HDS
HDS ha scelto la via più semplice e lo ha fatto veramente bene. Hanno disegnato un nuovo hardware (un modulo flash e il suo relativo cassetto) che può essere installato sui sistemi VSP e HUS-VM esistenti. In pratica l’utente può ordinare un sistema 100% SSD (come l’HUS-VM full flash) o aggiungere SSD a sistemi esistenti. Il cassetto SSD è decisamente denso (ora supporta moduli da 3.2TB!). I benefici di questo approccio non sono da ritrovarsi nella velocità di punta (anche se poi HDS dice di poter raggiungere 1.2M IOPS con la configurazione più grande) o nel prezzo (che può essere elevato per il VSP, ma sicuramente meno per l’HUS-VM), ma nella protezione degli investimenti e nel ROI. Infatti, se uno è già utente VSP/HUS-VM, adottare la memoria flash significa aggiungere un cassetto (senza fermi del servizio) e trasferire i volumi di dati su di esso ( e/o utilizzare le funzionalità di automated tiering messe a disposizione). Anche nel caso il cliente decidesse di optare per un nuovo sistema 100% flash, da affiancare all’esistente, il processo di migrazione è trasparente e si possono usare gli stessi identici tool di amministrazione che si usavano il giorno prima. In una parola: trasparente! (in inglese era seamless… che dava più l’idea).
L’unico punto un po debole dell’offerta HDS rimane sui modelli di fascia più bassa, gli HUS, il prodotto ha un design datato (come già segnalato per i vendor precedenti) e aggiungere SSD a questi array porta pochi benefici (in questo caso una configurazione 100% SSD non ha nessun senso), penso/spero che le cose cambieranno quando verrà introdotta la prossima generazione di questo prodotto.
HP
Guardando a HP 3PAR posso, più o meno, fare le stesse osservazioni già fatte per HDS. Il prodotto ha ricevuto un aggiornamento di recente con una serie di ottimizzazioni che permettono ora di avere sistemi full flash o aggiungere SSD a sistemi esistenti. La grande differenza che c’è fra HP e HDS sta nel fatto che HP ha deciso di non usare moduli flash specializzati ma ha sfruttato le capacità del proprio chip ASIC, aggiungendo una serie di ottimizzazioni su come i dati vengono scritti e sulle modalità di garbage collection. Le performance del singolo sistema non sono al top del top (ma non c’è da preoccupassi visto che si parla della possibilità di raggiungere oltre 500K IOPS ad una latenza di .7ms!). In questo caso non c’è dubbio che le funzionalità di federazione di 3PAR e la GUI facile da usare sono decisamente attraenti (anche se non si è già clienti HP). Anche in questo caso le migrazioni da 3PAR a 3PAR sono senza nessun tipo di interruzione e trasparenti, garantendo il massimo ROI e un ottimo TCO.
NetApp
Se vuoi un prodotto 100% SSD da NetApp puoi avere l’EF550, questo è tutto. E’ una scatola (di provenienza LSI) molto tradizionale riempita di SSD, senza nessuna funzionalità a cui il cliente NetApp è abituato, no snapshot, no SnapManager, nulla!
Il “vero” prodotto full flash di NetApp (nome in codice FlashRay) è ancora in fase di sviluppo e nessuno conosce realmente le sue caratteristiche… NetApp è veramente in ritardo a questa festa e spero che quando arriverà sarà in grado di stupirci.
Riguardo al prodotto tradizionale NetApp (il FAS) è possibile, o almeno lo era, ordinare cassetti pieni di dischi SSD, ma ha pochissimo senso visto le inefficienze di ONTAP/WAFL riguardo alla gestione degli SSD. Ci sono poi altre opzioni che NetApp mette a disposizione su questo fronte (come Flash Cache e Flash pools) ma qui rientriamo nello spazio dell’ibrido e non è obiettivo di questo post.
Perchè è importante
Gli SSD stanno diventando parte di quasi ogni progetto di storage. Il mercato sta evolvendo velocemente e avere una vista completa di quanto sta succedendo è abbastanza difficile, specialmente se non si conoscono alcune startup che possono fare una reale differenza (scriverò presto un post dedicato a loro su questa stessa linea).
Anche se alcuni vendor stanno mostrando una strategia chiara e valida per aiutare i propri clienti a migrare trasparentemente alla memoria flash, le opzioni sono tante e la maggior parte non vengono dai fornitori primari al momento.