Ieri è stato presentato vSphere 5 e una serie di altre novità importantissime dell’intero portafoglio di VMware, un evoluzione importante che, ancora una volta, sancisce il predominio tecnologico che questa azienda ha nei confronti di tutti gli altri fornitori di software per la virtualizzazione (in particolare mi rifersico a Microsoft e Citrix con le rispettive famiglie di prodotti basate su Hyper-V e Xen).

Rimando tutte le disquisizioni tecniche ad una serie di post che Fabio farà nei prossimi giorni e mi voglio soffermare su un particolare inquietante anche perchè, immediatamente dopo la presentazione, tutto il focus degli utenti si è spostato sul nuovo modello di licenza!

Le nuove licenze

VMware, fino a ieri, aveva un modello licenza basato sul numero di CPU (1 CPU==1 Licenza) e, in funzione della versione del prodotto, c’era una limitazione di 6 o 12 core per CPU e di RAM fisica installata sul server (fino ad 1TB per la Enterprise Plus).
Da ieri è stata tolta la limitazione sul numero di core e sulla ram fisica ma è stato aggiunto un limite massimo di vRAM (Memoria virtuale vista dalla CPU) per ogni licenza! (qui il documento ufficiale sul nuovo licensing)

Questa piccola modifica è devastante e può impattare sensibilmente nei costi di licenziamento di una infrastruttura basata su VMware, ecco perchè: Se prima avevo un’infrastruttura composta di 4 server con 2 CPU e 96GB di RAM fisica per ognuno (abbastanza facile da trovare come configurazione) dovevo acquistare 8 licenze mentre ora, per essere in regola con il nuovo sistema, devo aggiungerne delle altre in funzione della memoria totale allocata dalle VM. Questo perchè ogni 48 GB (questo è il limite della Enterprise Plus, le altre sono più basse) devo aggiungere una licenza!

Esempi pratici

Un precisazione prima di fare esempi: la vRAM non viene conteggiata per singolo host ma è gestita in un pool e si conta il totale della vRAM delle VM accese viste dal vCenter.

Poniamo, ad esempio, che che il totale della RAM allocata (grazie a tutti i meccanismi messi a disposizione da vSphere posso allocare più RAM di quella fisicamente disponibile) in questa infrastruttura sia circa del 30% superiore a quella fisica (96*4+30% = circa 500GB), in questo caso ci troveremo a dover acquistare 11 licenze!!!!

Se il costo è alto per un infrastrutture di piccole dimensioni può diventare scabroso nel caso di installazioni con grandi quantitativi di RAM allocata: molti server dell’ultima generazione supportano fino a 2TB di RAM fisica (con 4 CPU) ma anche se prendessimo una configurazione server/blade con macchine da due CPU della serie E7 di intel (10 Core) e 256GB di RAM ci troveremmo costretti ad acquistare qualche cosa come 6 licenze già senza fare over commitment della memoria!
Se, ad esempio, il server in oggetto (2 CPU/256GB) gestisse un quantitativo di vRAM nell’ordine di 300GB dovrei acquistare 7 licenze Enterprise plus dal non proprio economicissimo costo di 3034€ più manutenzione (TOTALE 21238€ + manutenzione).

Nota Finale

Tutti quelli che lavorano con la virtualizzazione sanno che la potenza della CPU non è più un problema da tempo, quindi VMware sta correndo ai ripari per potersi garantire un adeguato “flusso di cassa” ma, facendo così, oltre a far arrabbiare i suoi utenti darà più spazio ai concorrenti (soprattutto quelli price sensitive come gli ISP, ad esempio). Inoltre, la virtualizzazione faceva da “cuscinetto” alle richieste del management per macchine virtuali con più ram di quella effettivamente utilizzata e vmware faceva la “magia” dell’overcommitment, che ora invece ha un costo e complicherà la vita di tutti.

Da un lato posso capire la necessità di spremere tutto quello che si può (anche se è un atteggiamento molto poco apprezzato dai clienti e che ricorda decisamente quello di Oracle) ma dall’altro vedo l’hypervisor come un semplice abilitante, mentre la differenza vera la fanno tutti i prodotti a corredo (vCloudSRM, ecc) che vanno aggiunti on top alle licenze di base, perchè accanirsi su quelle?