Era un pezzo che si sapeva che IBM stava cercando un compratore per la sua divisione x86. Continuava a perdere quote di mercato e i bilanci ne risentivano non poco. Finalmente l’ha trovato in Lenovo (che già qualche anno fa gli ha comprato i PC).

Troppa competizione, pochi soldi

Il mercato dei server x86 è sempre più duro.
Non c’è nessuna differenziazione (è un pezzo che lo dico), se non le mascherine e i led colorati (a parte qualche caso particolare), e il grosso si gioca sui volumi e su poco altro (magari l’assistenza?).
Dell e HP hanno un altro passo sia nella quantità di prodotti che anche nella capacità di esecuzione mentre IBM ha sempre fatto la differenza quando ci sono progetti e complessità di un tipo diverso in gioco (margine e soldi quindi!). Non è un caso che sta investendo pesantemente sul Cloud.

Commodity HW e Software

Gli hypervisor hanno appiattito tutto: i computer ora si chiamano ESXi, Hyper-V o Xen. Le nuove infrastrutture sono sempre più virtualizzate e si tende a spostare sempre più componenti in quella direzione. Il networking e lo storage con tutto il bailamme del “software-defined” saranno i prossimi (anzi… ci siamo già dentro).
Una scatola vale l’altra, meno costa è meglio è quindi, la differenza la fa tutta il software.
Software che diventa sempre più sofisticato e pervasivo, tanto da permettere agli architetti IT di disegnare la loro infrastruttura in modo totalmente astratto dalla parte fisica: un pool di risorse condivise da cui si attinge quello che serve e quando non basta più si aggiunge un’altra scatola.
I sistemi hyper-converged che sono sulla bocca di tutti negli ultimi tempi non sono altro che hardware commodity e software.

Si va verso il cloud (finalmente)

Cloud computing conceptChe sia pubblico o privato poco cambia.
Sorvoliamo per un attimo sugli aspetti di carattere organizzativo e di processo, e fissiamoci o solo sugli aspetti dell’infrastruttura. Quella che ho descritto sopra è la migliore base per erogare un cloud.
Vi ricordate? auto e self provisioning, pay-as-you-go, automazione, elasticità, multi tenancy. Sono tutti pilastri del cloud computing e, anche se ti puoi permettere di erogare solo IAAS nella tua azienda (per gli ovvi motivi che tutti sappiamo), quando le risorse sono svincolate dall’hardware tutto diventa più facile.

Perché è importante

Domani mattina non cambierà nulla. Forse il rivenditore IBM sarà un bersaglio facilissimo, immagino già come i competitor sbatteranno sul tavolo dei clienti questa notizia e tutto il FUD che seguirà. In ogni caso Lenovo ha già dimostrato che i PC sa farli tanto quanto la concorrenza (anche se io ho solo dei Mac e quindi non sono la persona più indicata a dirlo 😉 ).

Sul lungo termine questo diventerà un mercato ancora più competitivo, i cinesi sul lato dei volumi e dalla capacità di esecuzione hanno pochi rivali. Dall’altra parte il software sarà sempre più pervasivo, abilitante.

Ultimo, ma non ultimo, il cloud. Fare cloud privati è sempre più facile (ma bisogna avere i numeri per giustificarlo) per i piccoli invece sarà sempre di più facile andare verso cloud pubblico.