Questo articolo nasce da alcuni ragionamenti che ho fatto nei giorni scorsi e da un interessante post di Robin Harris sul suo blog. Alcuni di queste pensieri nascono dal fatto che negli ultimi mesi ho incontrato alcuni rivenditori UCS in concorrenza (ma che non hanno vinto), clienti che hanno valutato (ma non comprato) UCS e alcune chiacchierate con persone di Cisco in Italia responsabili proprio di questo prodotto (la mia azienda sta valutando l’offerta stack di diversi fornitori -Dell vStart, FlexPod, HDS UCP- proprio in questo periodo).
un paio di informazioni
Ormai un paio di anni fa, Cisco annunciò gli UCS (Unified Computing Platform): un sistema integrato che permette di realizzare una piattaforma unica ed integrata (blade e storage/ethernet networking). Da un punto di vista prettamente tecnico il prodotto è molto interessante e permette di ottenere un strato di “virtualizzazione hardware” tale da poter abbattere significativamente il TCO di grandi infrastrutture virtualizzate.
L’articolo che ho menzionato sopra parla dal fatto che CISCO, dopo diversi trimestri deludenti, ha deciso di rifocalizzarsi su business a lei più vicini e strategici cancellando prodotti come la FlipCam, l’autore si chiede proprio se anche l’UCS non dovrebbe far parte di questi tagli.
Per quanto sono convinto che Robin abbia solo voluto gettare una bomba nello stagno per vedere quanti pesci sarebbero venuti a galla, è altrettanto vero che Cisco ha fatto diversi errori e, soprattutto in paesi come l’italia, li sta pagando in termini di scarse vendite. Scarse vendite significa che in due anni CISCO ha fatto circa 4000 clienti in tutto il mondo! (in termini percentuali è molto ma, crescere quando si è piccoli è facile e in realtà sono numeri risibili se confrontati con la totalità del mercato… anche perchè c’è chi si sta spostando su piattaforme ancora più dense dei blade: un esempio qui)
l’UCS
Come dicevo sopra, l’UCS è una piattaforma decisamente interessante. L’unica, secondo il mio punto di vista, che fa veramente la differenza da un punto di vista tecnologico nel panorama dell’offerta blade oggi sul mercato. Non mi dilungherò in una descrizione tecnica, ne è pieno il sito della CISCO stessa, ma è indubbio che, per farla breve, avere un unico management centralizzato che mi permetta di avere blade “stateless” e la possibilità di creare e gestire HBA/NIC virtuali è eccellente. Intendiamoci, esistono altre piattaforme di questo tipo, che reputo anche migliori da un punto di vista tecnologico (es. Xsigo), ma questa ha il vantaggio di essere prodotta da un fornitore primario. Devo però aggiungere che a forme di virtualizzazione delle blade stanno lavorando tutti i vendor a diversi livelli: ad esempio, HP ha un sistema CISCO-like più economico ma meno sofisticato di quello di CISCO.
Infine, il divario fra CISCO e gli altri, se due anni fa sembrava incolmabile, ora si sta assottigliando di mese in mese: tutti i fornitori hanno una offerta converged ethernet per i loro chassis e tutti stanno lavorando sulla virtualizzazione (es. Dell ha appena siglato un accordo con Engenera, probabilmente ancora oggi uno dei migliori software di management/provisioning disponibili).
gli errori di CISCO
CISCO quindi ha un bel prodotto, purtroppo però questo non basta mai! Infatti, se l’obiettivo primario dichiarato è/era quello di passare da fornitore di networking a “one-stop-shop” per l’infrastruttura del datacenter, l’esecuzione non è stata ottimale.
Il prodotto CISCO è di fascia alta ed è giustificabile solo se i numeri in gioco sono importanti (si parla quindi di diverse centinaia di VM) inoltre, i vantaggi, si notano solo se il cliente ha spesso a che fare con il lato hardware del provisioning (come ad es.: creare e gestire spesso nuove reti). In realtà, almeno in Italia e spesso in Europa, sono molto più diffusi ambienti piccoli per i quali il numero di VM è molto limitato (spesso sotto le cento VM) e dove l’attività di provisioning/management dell’infrastruttura è più che limitata. Spesso ci si trova in situazioni limite dove il cliente vuole le blade ed è difficile fargli capire che non ne ha bisogno (es.: mi riferisco ad installazioni con 4/5 blade dove si potrebbe fare molto meglio con i server rack) figuriamoci un UCS!
Cisco ha una fascia di prodotti molto limitata e se il cliente deve prevedere un prodotto di infrastruttura cerca sempre di adottare prodotti omogenei che possano coprirgli il più ampio range possibile (dal DC al branch office remoto).
Il secondo errore/problema di CISCO è di avere una piattaforma “troppo tecnologica” che non si sposa bene con gli investimenti già fatti dai clienti e con la loro predilezione per non fare cambi epocali di quello che funziona. Infatti, l’adozione dell’FCoE, nella vita di tutti i giorni è lontano dall’essere compiuta, quindi parte dei vantaggi dell’UCS sono pressochè inutili al momento e il risparmio sul TCO si assottiglia!!! Clienti che hanno investito in infrastrutture importanti per la SAN non sono sicuramente pronti a valutare un passaggio a FCoE con tanta leggerezza.
L’ultimo errore, probabilmente il più grave, è stato quello di sottovalutare il canale! (sia nel metodo che nella scelta dei partner)
Chiamai Cisco appena il prodotto fu annunciato e mi dissero che per diventare rivenditori era necessario un investimento nell’ordine dei 70.000$ (certificazioni e macchine demo!) e che erano accettati solo rivenditori che avevano già certificazioni di altissimo livello su VOiP, Networking e cose del genere!!! (già VoIP).
Infatti, il primo anno, le certificazioni le fecero solo i rivenditori di networking più importanti d’Italia… peccato che questi rivenditori, benchè di rilevanza nazionale per il mercato del networking (e del VoIP), avevano una credibilità nella realizzazione di infrastrutture virtualizzate e storage pari a Zero. Ora CISCO ha cambiato notevolmente il processo di certificazione e ci si attesta sui 6500$ (chissà come faranno a giustificarsi con i loro rivenditori core che hanno speso 70K!).
Una seconda cosa, gravissima, che ho notato, è che tutti (e dico tutti) i rivenditori UCS incontrati sulla mia strada oltre a non avere la giusta credibilità peggiorano le cose presentando contemporaneamente due offerte: una basata su CISCO e una basata su una piattaforma alternativa più economica (Dell, HP, IBM e Fujitsu)! Questo approccio, da commercianti di pentole, è fallimentare perchè significa che il rivenditore è incapace di analizzare e dare la giusta soluzione al cliente e non fa altro che rafforzare il convincimento dell’inadeguatezza di chi gli sta davanti!
Al momento in Italia ci sono 9 rivenditori UCS, quindi teoricamente c’è spazio per diversi integratori/VAR, ma quanti di questi saranno credibili? quanti sposeranno UCS come unica piattaforma? ho paura che lo faranno in pochi, soprattutto perchè spostandosi lontano dai grandi centri dell’IT italiano (Milano e Roma) le opportunità di successo con l’UCS diventano sempre minori.
gli stack
Nelle scorse settimane ho avuto modo di riprendere i discorsi con CISCO riguardo ad una possibile collaborazione dell’ambito della vendita di questi prodotti all’interno di uno stack. Oggi esistono due tipi di stack che adottano CISCO UCS come piattaforma di calcolo: VCE e FlexPod. VCE è una joint venture fra CISCO, EMC e VMware che ha partorito un prodotto chiamato Vblock, non di grande successo fino ad ora (i dati di vendita a settembre dell’anno scorso parlavano di 62 clienti nel mondo) ma i tre attori stanno spendendo una quantità esagerata di soldi per cercare di giustificare questa soluzione che, dal mio punto di vista, oltre ad essere decisamente di fascia alta è anche molto poco flessibile e rischia di legarti troppo ad un singolo fornitore.
FlexPod, al contrario, è una soluzione/iniziativa che vede in campo NetApp, CISCO e VMware: non è altro che una “soluzione certificata”, molto flessibile in termini di configurazioni, supportata dai tre vendor e implementata da partner certificati! Non c’è dubbio che il mercato sta favorendo pesantemente quest’ultima e anche per questo motivo (visto che abbiamo già un ottimo livello di certificazione su NetApp e VMware) che la scelta sarebbe potuta essere ideale. Sarebbe, perchè in realtà le cose stanno cambiando anche qui in modo decisamente importante!
Tutti i fornitori stanno presentando il proprio stack: Dell con i vStart e HDS con gli UCP preconfigurati sono stati i primi ma sono sicuro che anche HP (che fra l’altro ha già integrato lo storage nella sua piattaforma blade) e IBM confezioneranno soluzioni preconfigurate/precertificate nel giro di pochi mesi! Piccolo particolare da non sottovalutare: CISCO (con VCE e FlexPod), nella corsa agli stack è stata la prima a presentarsi sulla linea di partenza ma ora è l’unica a non avere un suo storage (attualmente la più importante fonte di margine all’interno di uno stack!).
Onestamente, gli stack hanno un meccanismo di vendita diverso da quello tradizionale e, ne sono convinto, chi compra lo stack lo vuol fare per ridurre il numero di interlocutori e semplificare l’infrastruttura in generale. L’obiettivo della semplificazione è ricercato per abbattere il TCO e, anche qui, la disponibilità di una offerta ampia sarà fondamentale per coprire la maggior parte di richieste possibili. Stack come VCE saranno sempre legati alla fascia altissima del mercato mentre altri fornitori potranno fornire soluzioni da poche decine a migliaia di VM che andranno bene per ogni tipo di cliente e per ogni tipo di installazione…
Se poi aggiungiamo che gli stack porteranno ad un ulteriore appiattimento del fattore tecnologico non vedo come CISCO possa essere vincente nel lungo termine: Dell è stata la prima a fare una scatola (stack) e dare una valutazione media delle VM che ci si possono ospitare: è un approccio da “un tanto al Kg” ma per quanto possa non piacere, in molti casi, sarà quello vincente!
conclusioni
Alla fine CISCO ha una ottima piattaforma blade ma è quella peggio posizionata come ampiezza dell’offerta ed è l’unico vendor a non avere una sua offerta di storage, il tutto si traduce in meno volumi e meno margine! Inoltre deve lavorare molto per costruire un canale credibile e soprattutto fedele che sia in grado di giustificare al cliente la soluzione di fronte a costi di acquisto superiori alla concorrenza.
Insomma, non la vedo proprio benissimo per CISCO nel mercato x86… almeno nel breve periodo.
Ciao! Conoscevo la piattaforma UCS solo di nome, ma a giudicare da quello che scrivi ne passerà del tempo (anche ad essere ottimisti) prima che sul mercato possa confrontarsi seriamente con altre soluzioni blade concorrenti :-/…
Matteo
p.s.: come sempre articolo molto interessante!
Ciao! Conoscevo la piattaforma UCS solo di nome, ma a giudicare da quello che scrivi ne passerà del tempo (anche ad essere ottimisti) prima che sul mercato possa confrontarsi seriamente con altre soluzioni blade concorrenti :-/…
Matteo
p.s.: come sempre articolo molto interessante!
Mi sa che a Lei, con tutto il rispetto dovuto, manchi proprio la conoscenza di cosa siano gli USC di Cisco.
Approfondisca meglio. Quanto ai dati di vendita si aggiorni.
Ultrium,
mi sembrava chiaro che dall’articolo trasparisse un particolare favore tecnico per UCS, riporto quanto ho scritto: “Come dicevo sopra, l’UCS è una piattaforma decisamente interessante. L’unica, secondo il mio punto di vista, che fa veramente la differenza da un punto di vista tecnologico nel panorama dell’offerta blade oggi sul mercato.”
Aggiungo anche che il link pubblicato nel post riguardo ai dati di vendita (http://blogs.cisco.com/datacenter/another-quarter-another-few-hundred-new-ucs-customers/) proviene da un blog ufficiale CISCO!
cosa è cambiato in un trimestre? anche se ora fossero 5/6000 nel mondo cosa cambierebbe? sarebbero comunque una briciola rispetto ai numeri dei concorrenti.
Se comunque ha dati di vendita aggiornati da condividere questo è il posto giusto per farlo.
Non so, fra l’altro, con chi sto parlando: penso sia sempre importante presentarsi prima di commentare su un blog, in questo modo il lettore può pesare correttamente i contenuti dei messaggi. 😉
Mi sa che a Lei, con tutto il rispetto dovuto, manchi proprio la conoscenza di cosa siano gli USC di Cisco.
Approfondisca meglio. Quanto ai dati di vendita si aggiorni.
Ultrium,
mi sembrava chiaro che dall’articolo trasparisse un particolare favore tecnico per UCS, riporto quanto ho scritto: “Come dicevo sopra, l’UCS è una piattaforma decisamente interessante. L’unica, secondo il mio punto di vista, che fa veramente la differenza da un punto di vista tecnologico nel panorama dell’offerta blade oggi sul mercato.”
Aggiungo anche che il link pubblicato nel post riguardo ai dati di vendita (http://blogs.cisco.com/datacenter/another-quarter-another-few-hundred-new-ucs-customers/) proviene da un blog ufficiale CISCO!
cosa è cambiato in un trimestre? anche se ora fossero 5/6000 nel mondo cosa cambierebbe? sarebbero comunque una briciola rispetto ai numeri dei concorrenti.
Se comunque ha dati di vendita aggiornati da condividere questo è il posto giusto per farlo.
Non so, fra l’altro, con chi sto parlando: penso sia sempre importante presentarsi prima di commentare su un blog, in questo modo il lettore può pesare correttamente i contenuti dei messaggi. 😉
Ieri durante il VMware forum di Milano ho assistito alla conferenza “Boost Virtualization and Cloud with Cisco Unified Computing System”, parlavano di 54000 unità UCS (enclosures) vendute nel mondo, probabilmente quasi tutti negli states.
I punti cardine dello speech erano il fatto che è l’unico sistema VMWare ready di Fabric Computing (basato sul networking e non sulle CPU) e la semplicità di configurazione che ne deriva.
Mi ha divertito molto il fatto che elogiavano che una caratteristica importante erano i pochi cavi necessari a far funzionare il sistema ed il “notevole” risparmio energetico che questo comporta nel raffreddamento dei sistemi.
A dire il vero sono uscito dalla sala che ero anche stato abbastanza “conquistato” dalla tecnologia poi sono stato allo speech di NetAPP e tutto l’entusiasmo per UCS è svanito in men che non si dica appena hanno mostrato il rapid clone 😉
Luca,
Cisco è una bella piattaforma di blade, ma confermo quanto ho scritto, è di fascia alta e tutti i competitor si stanno organizzando per fornire soluzioni alternative anche molto più piccole… ne vedremo delle belle nei prossimi mesi.
ciao,
E
Ieri durante il VMware forum di Milano ho assistito alla conferenza “Boost Virtualization and Cloud with Cisco Unified Computing System”, parlavano di 54000 unità UCS (enclosures) vendute nel mondo, probabilmente quasi tutti negli states.
I punti cardine dello speech erano il fatto che è l’unico sistema VMWare ready di Fabric Computing (basato sul networking e non sulle CPU) e la semplicità di configurazione che ne deriva.
Mi ha divertito molto il fatto che elogiavano che una caratteristica importante erano i pochi cavi necessari a far funzionare il sistema ed il “notevole” risparmio energetico che questo comporta nel raffreddamento dei sistemi.
A dire il vero sono uscito dalla sala che ero anche stato abbastanza “conquistato” dalla tecnologia poi sono stato allo speech di NetAPP e tutto l’entusiasmo per UCS è svanito in men che non si dica appena hanno mostrato il rapid clone 😉
Luca,
Cisco è una bella piattaforma di blade, ma confermo quanto ho scritto, è di fascia alta e tutti i competitor si stanno organizzando per fornire soluzioni alternative anche molto più piccole… ne vedremo delle belle nei prossimi mesi.
ciao,
E
Salve,la sua opinione e’ assolutamente rispettabile per quanto del tutto diversa dalla mia, che avendolo visto funzionare e installato ritiene UCS un vero salto quantico.
Anche dal punto di vista economico ho esperienze diverse: ho quotato un sistema UCS doppio chassis con 4 mezze lame ciascuno, incluso 2 switch fiber interconnect 10G, vs. 8 rack mount dell e alla fine UCS,
considerando il risparmio delle porte di fan out di collegamento de gli apparati di accesso 10G costa notevolmente meno (avendo peraltro il 30% in piu’ di ram, 128GB CSCO vs 96GB DELL).
Sono invece abbastanza d’accordo con lei sulla strategia di Canale, che doveva essere gestita in maniera diversa. Ma tecnologicamente , ci siamo,… eccome!
Aggiungo due note: avrebbe forse dovuto aggiungere in cima o in coda al post che a) E’ il fondatore e amministratore di una societa’ partner DELL b) che nello stack DELL manca completamente il networking.E lei penso che sappia che nell’ottica cloud/virtualizzazione e’ il networking che fa la differenza. Se ho una rete solida e performante lo storage lo prendo dove mi pare. Se ho una rete lenta e poco evoluta, altro che computing, altro che mega storage con accessi al usec…Cordialmente,Techie1
“Techie1″
ripeto quanto detto tante volte in passato: UCS è un gran bel prodotto”.
Sul prezzo, invece, tutte le volte che mi è capitato di fare confronti, non ho mai trovato la soluzione conveniente dal punto di vista economico e anche i clienti me lo hanno sempre confermato. E’ ovvio comunque che più la soluzione si fa complessa (non certo 4 mezze blade) e più il prezzo diventa comparabile. Il vantaggio di CISCO è sul TCO (soprattutto grazie alle grandi qualità di management) ma in piccole infrastrutture è un vantaggio risibile perchè non tutti i giorni si mette mano all’infrastruttura per fare modifiche (siano esse di networking, SAN o altro…). Sempre riguardo alle piccole infrastrutture, anche il discorso di avere “un cavo piuttosto di due” non da nessun vantaggio e se si usa NFS (molto in voga fra chi virtualizza, molto più di FCoE 😉 ) o iSCSI, FCoE non serve. Rimane anche da capire cosa succede quando iniziamo a comparare l’offerta di CISCO con quella degli altri vendor: qualche blade e un paio di server contro famiglie complete per applicazioni diverse con CPU di due produttori (io ho molti clienti che comprano decine di server da spedire in sedi remote, magari con storage locale, cosa fai gli mandi un UCS? – HP e Dell hanno sempre una risposta e spesso i clienti preferiscono una certa omogeneità dell’hardware per avere procedure standard e meno gente da chiamare)
Aggiungo anche che tutti i produttori di server (e blade) stanno lavorando su DataCenter Ethernet (IBM con il nexus 4000, Dell con Brocade solo per fare due esempi) e, per quanto UCS possa essere al momento la migliore solo il tempo ci dirà quanto CISCO sarà in grado di competere.
fra un paio di anni anche DCE sarà commodity e le CNA sostituieranno le NIC attuali e il gap si ridurrà ancora.
per rispondere invece ai punto a e b
a) il mio profilo è indicato sotto ogni articolo (compreso questo) e la prima frase è proprio: “Fondatore e CEO di Cinetica, realtà di rilievo nel panorama dello storage e virtualizzazione in centro Italia.” (cinetica è un link e si arriva direttamente al sito della mia società).
Aggiungo anche che mettiamo sempre un disclaimer ogni volta che parliamo di prodotti che trattiamo e qui Dell è menzionato solo marginalmente.
Fra l’altro un appunto come questo fatto da uno che si firma Techie 1 (e che forse lavora per un rivenditore CISCO?) è decisamente ipocrita!
b) a Dell “manca” il networking (che in realtà prende OEM da brocade/Foundry che proprio un due di picche non è!) ma per fare una infrastruttura bilanciata è FONDAMENTALE anche un buon staorage…. cosa che CISCO non ha, se non di ricaduta dall’accordo VCE (peccato che poi la maggior parte dei CISCO al mondo sono stati venduti con altri storage, soprattutto NetApp – sono rivenditore anche di questo prodotto). Soprattutto nel caso della virtualizzazione e di ambienti complessi è chiaro a tutti che lo storage è una componente fondamentale, almeno quanto il networking.
Quindi potrei anche dirti: “se ho uno storage evoluto la rete la prendo dove mi pare tanto ormai è commodity”, ad esempio HP, Brocade e Juniper fanno ottimi prodotti e spesso vanno più forte e costano meno di quelli di CISCO. 🙂
ciao.
Mah…secondo me lavoriamo in ambiti diversi. Io lavoro con clienti comunque appartenenti alla fascaia “alta” (num dipendenti >1000) e/o branch di multinazionali e non mi riportano le stesse cose.
Io lavoro in DC con FC e director,boot da SAN, poco o molto poco iscsi. E quando parlo di FcOE le orecchie dei clienti si drizzano parecchio, (anche perche’ con il costo di un director FC ti ci compri un appartamento).
Per quanto riguarda le “altro che 4 mezze blade@f0b20c67836ef5c3bf0502c2d448c6d7:disqus sono disponibile privatamente a far vedere le offerte. Se pero’ poi ho ragione voglio vedere un post pubblico in cui si dice “avevo torto” 🙂 La soluzione dell prevede 8×4 10G per collegamento NAS + 8×2 10G rame ETH + 32 porte 10G su ciascun dei due apparato di rete (da qualche parte dovranno pur collegarsi) + 16 porte rame su ciascun apparato di rete (dunque comunque altre lame) vs UCS che richiede 2 chassis da 4 mezze blade + i 2 fiber interconnect + 4 porte per apparato di rete. Se poi, come fanno sempre i venditori di point product, compariamo i server coi server dimenticandoci della spesa complessiva…ah beh, certo. Di processori si spende meno (ma solo perche’ la prima coppia di fiber interconnect gestisce da sola 8 chassis ed e’ un costo fisso), ma l-azienda nel complesso un buon 30/40% in piu’ (ribadisco ho le due offerte) per mettere su la stessa potenza di calcolo.
Per quanto riguarda la famiglia : i sistemi UCS sia B che rackmount sono completamente configurabili. E’ vero, solo con intel (no amd). Ma nella gamma INTEL (ossia l’80% del mercato server) si puo’ montare quel che si vuole. Ribadisco memoria e processore (INTEL) mixabili in tutto e per tutto come con gli altri produttori. Vorrei capire dunque su questo cosa c’e’ in meno…mah…Storage locale…se parliamo di qualche tera per sistemi piccoli anche UCS ha possibilita’ di montare DAS. Anche qui mi pare ci sia una conoscenza un po’ superficiale dell’offerta.
Veniamo alla parte DCE, blade switching: qui proprio non ci siamo caro enrico, proprio ti vedo un po’ confuso.
1) NEXUS 4K per IBM e’ un prodotto cisco rebrandato. Dentro ci gira CISCO NX-OS. Cerca sul sito cisco per credere, cerca pure nexus 4000. Ripeto e’ un prodotto CISCO al 100%. Estremamente valido e infatti IBM, giustamente, lo vende come PID proprio a listino.
2) HP disperatamente cerca di inseguire. Si e’ comprata pure 3com perche’ ha capito che senza rete oggi non si cantano messe. E pure 3par, segno che questo grande vantaggio competitivo dall’essere un incumbent di storage, in fondo, non lo hanno visto neanche loro. In ogni caso io li vedo in declino, tecnologico prima che di mercato. Poi, per carita’, solo il tempo dira’ chi avra’ avuto ragione. Ma adesso pure ORACLE ha cominciato a prenderli a sberle. E tu sai che la maggior parte dei sistemi dove HP fa i $$ sono quelli su cui gira loracolo, no?
3) DCE e’ di fatto uno standard che cisco ha imposto al mercato: secondo te perche’ il leader del fiber channel (BROCADE) si compra FOUNDRY? Te lo dico io ( e molti altri, compreso loro probabilmente): perche’ hanno capito con qualche anno di anticipo che con l’uscita delle famiglie FCoE CISCO e con l’ethernet a 10G il FC sarebbe morto (per la prima volta nella storia la velocita’ FC e’ < dell'ethernet) e avevano disperatamente bisogno di comprare competenze nello switching Ethernet. Farsele in casa avrebbe richiesto molto piu' tempo dell'integrazione di foundry.
Poi, sulla differenza tra Brocade/foundry e networking CISCO, beh vabbe'…qui i commenti li risparmio, chi ha esperienze di campo penso sappia discernere. Io le ho e non aggiungo.
4) UCS e' certificato praticamente con tutti gli applicativi : SAP, ORACLE, DYNAMICS, etc..etcc…controllare sul sito di questi produttori sware. Dunque pure qua, non capisco proprio le famiglie complete per applicazioni diverse…mah…per di piu' all'uscita dei processori intel UCS e' regolarmente in testa sui record di performance. 5) Hint per te. Cerca VIC su CISCO UCS. Scoprirai cose interessanti sulla creazione di vnic che bypassano la cpu liberando il 10% di risorse di calcolo per gli applicativi e altre cose 'interessanti'
6) Come dato di fatto c'e' una famiglia completa di switching FCOE cisco da 3 anni (CISCO N5010,N5020,N5548P,N5548UP,N5596,N2232,N2148,N7010,N7018,etc..etc..) Juniper ancora non ha un prodotto (dovrebbe uscire quest'estate se non mi sbaglio), Brocade ne ha uno (due per essere precisi).
7) Continuo a dire, e su questo siamo d'accordo, che cisco ha sbagliato strategia di canale. Avrebbe dovuto pubblicizzare o far provare di piu' con mano ad aziende come la tua cosa fa UCS. Mi spiace dirtelo, ma si nota molto che le opinioni che ti sei fatto sono un po' di seconda mano. Probabilmente con un training specifico e un sistema di prova, adesso avresti un'idea piu' completa basata su fatti concreti anziche' su impressioni di gente che a sua volta, quasi certamente, non lo ha usato mai, ma ne ha parlato". E converrai che non e' lo stesso spero. Pero' e' vero la certificazione costava ed e' stato conveniente maggiormente a chi aveva gia' esperienza con loro e con il networking.
Per quanto riguarda NETAPP, ottima architettura, tant'e' che se vai alle fiere (dove espone NETAPP) vedrai che netapp ormai sposa cisco abbastanza frequentemente, anzi UCS se non erro e' un pezzo chiave dell'architettura FLEXPOD.
Da ultimo, cisco UCS ha visto il best of hardware for virtualization l'anno in cui uscito. Dimenticavo, e' un award che gli ha dato VMWARE, fai un po' tu, si vede che quelli di vmware non ci hanno capito molto, mentre le persone che tu hai conosciuto (ma che non lo hanno comprato o usato) sono piu' in gamba.
DISCLAIMER: in effetti lavoro su CISCO. Giusta la tua annotazione, siamo pari, ma non mi nascondo.
Non siamo pari. Non hai ancora detto come ti chiami e per chi lavori quindi per ora sei in difetto.
Mi fa piacere, comunque, che hai la possibilità di lavorare con clienti di serie A, che, sicuramente hai a che fare con immense installazioni di decine e decine di blade, storage come non ne vede mai nessuno e una infinità di VM… Sono sempre ambienti molto interessanti.
Ripeto, non so quante volte l’ho scritto ormai, che CISCO ha un bel prodotto ma è un pezzo di una grande architettura generale. Ho visto cosa fa cisco (e molto prima cosa faceva Xsigo) E questo non cambia una riga di quanto ho scritto.
Però, ho un dubbio, ma se CISCO è così brava e tutti la inseguono perchè ha dismesso (proprio il mese scorso) tutte le attività non strategiche dopo diversi trimersti dove aveva preso legnate a destra e a manca proprio nel suo mercato Core???
Bella la fede, ma poi, ogni tanto, bisogna guardare anche la realtà! 😉
Buon notte.
PS (della buona notte) aggiungo solo che se cerchi VCE su Linkedin trovi 500 dipendenti (chissà quanti non sono su linkedin), e nel mondo hanno molti meno clienti (si guardano bene dal dirlo troppo forte)…. Insomma, per farla breve, Quanto sta guadagnando CISCO sulle Blade? Sei sicuro che reggeranno il passo in un mondo dove se non fai i volumi muori??
Salve,la sua opinione e’ assolutamente rispettabile per quanto del tutto diversa dalla mia, che avendolo visto funzionare e installato ritiene UCS un vero salto quantico.
Anche dal punto di vista economico ho esperienze diverse: ho quotato un sistema UCS doppio chassis con 4 mezze lame ciascuno, incluso 2 switch fiber interconnect 10G, vs. 8 rack mount dell e alla fine UCS,
considerando il risparmio delle porte di fan out di collegamento de gli apparati di accesso 10G costa notevolmente meno (avendo peraltro il 30% in piu’ di ram, 128GB CSCO vs 96GB DELL).
Sono invece abbastanza d’accordo con lei sulla strategia di Canale, che doveva essere gestita in maniera diversa. Ma tecnologicamente , ci siamo,… eccome!
Aggiungo due note: avrebbe forse dovuto aggiungere in cima o in coda al post che a) E’ il fondatore e amministratore di una societa’ partner DELL b) che nello stack DELL manca completamente il networking.E lei penso che sappia che nell’ottica cloud/virtualizzazione e’ il networking che fa la differenza. Se ho una rete solida e performante lo storage lo prendo dove mi pare. Se ho una rete lenta e poco evoluta, altro che computing, altro che mega storage con accessi al usec…Cordialmente,Techie1
“Techie1″
ripeto quanto detto tante volte in passato: UCS è un gran bel prodotto”.
Sul prezzo, invece, tutte le volte che mi è capitato di fare confronti, non ho mai trovato la soluzione conveniente dal punto di vista economico e anche i clienti me lo hanno sempre confermato. E’ ovvio comunque che più la soluzione si fa complessa (non certo 4 mezze blade) e più il prezzo diventa comparabile. Il vantaggio di CISCO è sul TCO (soprattutto grazie alle grandi qualità di management) ma in piccole infrastrutture è un vantaggio risibile perchè non tutti i giorni si mette mano all’infrastruttura per fare modifiche (siano esse di networking, SAN o altro…). Sempre riguardo alle piccole infrastrutture, anche il discorso di avere “un cavo piuttosto di due” non da nessun vantaggio e se si usa NFS (molto in voga fra chi virtualizza, molto più di FCoE 😉 ) o iSCSI, FCoE non serve. Rimane anche da capire cosa succede quando iniziamo a comparare l’offerta di CISCO con quella degli altri vendor: qualche blade e un paio di server contro famiglie complete per applicazioni diverse con CPU di due produttori (io ho molti clienti che comprano decine di server da spedire in sedi remote, magari con storage locale, cosa fai gli mandi un UCS? – HP e Dell hanno sempre una risposta e spesso i clienti preferiscono una certa omogeneità dell’hardware per avere procedure standard e meno gente da chiamare)
Aggiungo anche che tutti i produttori di server (e blade) stanno lavorando su DataCenter Ethernet (IBM con il nexus 4000, Dell con Brocade solo per fare due esempi) e, per quanto UCS possa essere al momento la migliore solo il tempo ci dirà quanto CISCO sarà in grado di competere.
fra un paio di anni anche DCE sarà commodity e le CNA sostituieranno le NIC attuali e il gap si ridurrà ancora.
per rispondere invece ai punto a e b
a) il mio profilo è indicato sotto ogni articolo (compreso questo) e la prima frase è proprio: “Fondatore e CEO di Cinetica, realtà di rilievo nel panorama dello storage e virtualizzazione in centro Italia.” (cinetica è un link e si arriva direttamente al sito della mia società).
Aggiungo anche che mettiamo sempre un disclaimer ogni volta che parliamo di prodotti che trattiamo e qui Dell è menzionato solo marginalmente.
Fra l’altro un appunto come questo fatto da uno che si firma Techie 1 (e che forse lavora per un rivenditore CISCO?) è decisamente ipocrita!
b) a Dell “manca” il networking (che in realtà prende OEM da brocade/Foundry che proprio un due di picche non è!) ma per fare una infrastruttura bilanciata è FONDAMENTALE anche un buon staorage…. cosa che CISCO non ha, se non di ricaduta dall’accordo VCE (peccato che poi la maggior parte dei CISCO al mondo sono stati venduti con altri storage, soprattutto NetApp – sono rivenditore anche di questo prodotto). Soprattutto nel caso della virtualizzazione e di ambienti complessi è chiaro a tutti che lo storage è una componente fondamentale, almeno quanto il networking.
Quindi potrei anche dirti: “se ho uno storage evoluto la rete la prendo dove mi pare tanto ormai è commodity”, ad esempio HP, Brocade e Juniper fanno ottimi prodotti e spesso vanno più forte e costano meno di quelli di CISCO. 🙂
ciao.
Mah…secondo me lavoriamo in ambiti diversi. Io lavoro con clienti comunque appartenenti alla fascaia “alta” (num dipendenti >1000) e/o branch di multinazionali e non mi riportano le stesse cose.
Io lavoro in DC con FC e director,boot da SAN, poco o molto poco iscsi. E quando parlo di FcOE le orecchie dei clienti si drizzano parecchio, (anche perche’ con il costo di un director FC ti ci compri un appartamento).
Per quanto riguarda le “altro che 4 mezze blade@f0b20c67836ef5c3bf0502c2d448c6d7:disqus sono disponibile privatamente a far vedere le offerte. Se pero’ poi ho ragione voglio vedere un post pubblico in cui si dice “avevo torto” 🙂 La soluzione dell prevede 8×4 10G per collegamento NAS + 8×2 10G rame ETH + 32 porte 10G su ciascun dei due apparato di rete (da qualche parte dovranno pur collegarsi) + 16 porte rame su ciascun apparato di rete (dunque comunque altre lame) vs UCS che richiede 2 chassis da 4 mezze blade + i 2 fiber interconnect + 4 porte per apparato di rete. Se poi, come fanno sempre i venditori di point product, compariamo i server coi server dimenticandoci della spesa complessiva…ah beh, certo. Di processori si spende meno (ma solo perche’ la prima coppia di fiber interconnect gestisce da sola 8 chassis ed e’ un costo fisso), ma l-azienda nel complesso un buon 30/40% in piu’ (ribadisco ho le due offerte) per mettere su la stessa potenza di calcolo.
Per quanto riguarda la famiglia : i sistemi UCS sia B che rackmount sono completamente configurabili. E’ vero, solo con intel (no amd). Ma nella gamma INTEL (ossia l’80% del mercato server) si puo’ montare quel che si vuole. Ribadisco memoria e processore (INTEL) mixabili in tutto e per tutto come con gli altri produttori. Vorrei capire dunque su questo cosa c’e’ in meno…mah…Storage locale…se parliamo di qualche tera per sistemi piccoli anche UCS ha possibilita’ di montare DAS. Anche qui mi pare ci sia una conoscenza un po’ superficiale dell’offerta.
Veniamo alla parte DCE, blade switching: qui proprio non ci siamo caro enrico, proprio ti vedo un po’ confuso.
1) NEXUS 4K per IBM e’ un prodotto cisco rebrandato. Dentro ci gira CISCO NX-OS. Cerca sul sito cisco per credere, cerca pure nexus 4000. Ripeto e’ un prodotto CISCO al 100%. Estremamente valido e infatti IBM, giustamente, lo vende come PID proprio a listino.
2) HP disperatamente cerca di inseguire. Si e’ comprata pure 3com perche’ ha capito che senza rete oggi non si cantano messe. E pure 3par, segno che questo grande vantaggio competitivo dall’essere un incumbent di storage, in fondo, non lo hanno visto neanche loro. In ogni caso io li vedo in declino, tecnologico prima che di mercato. Poi, per carita’, solo il tempo dira’ chi avra’ avuto ragione. Ma adesso pure ORACLE ha cominciato a prenderli a sberle. E tu sai che la maggior parte dei sistemi dove HP fa i $$ sono quelli su cui gira loracolo, no?
3) DCE e’ di fatto uno standard che cisco ha imposto al mercato: secondo te perche’ il leader del fiber channel (BROCADE) si compra FOUNDRY? Te lo dico io ( e molti altri, compreso loro probabilmente): perche’ hanno capito con qualche anno di anticipo che con l’uscita delle famiglie FCoE CISCO e con l’ethernet a 10G il FC sarebbe morto (per la prima volta nella storia la velocita’ FC e’ < dell'ethernet) e avevano disperatamente bisogno di comprare competenze nello switching Ethernet. Farsele in casa avrebbe richiesto molto piu' tempo dell'integrazione di foundry.
Poi, sulla differenza tra Brocade/foundry e networking CISCO, beh vabbe'…qui i commenti li risparmio, chi ha esperienze di campo penso sappia discernere. Io le ho e non aggiungo.
4) UCS e' certificato praticamente con tutti gli applicativi : SAP, ORACLE, DYNAMICS, etc..etcc…controllare sul sito di questi produttori sware. Dunque pure qua, non capisco proprio le famiglie complete per applicazioni diverse…mah…per di piu' all'uscita dei processori intel UCS e' regolarmente in testa sui record di performance. 5) Hint per te. Cerca VIC su CISCO UCS. Scoprirai cose interessanti sulla creazione di vnic che bypassano la cpu liberando il 10% di risorse di calcolo per gli applicativi e altre cose 'interessanti'
6) Come dato di fatto c'e' una famiglia completa di switching FCOE cisco da 3 anni (CISCO N5010,N5020,N5548P,N5548UP,N5596,N2232,N2148,N7010,N7018,etc..etc..) Juniper ancora non ha un prodotto (dovrebbe uscire quest'estate se non mi sbaglio), Brocade ne ha uno (due per essere precisi).
7) Continuo a dire, e su questo siamo d'accordo, che cisco ha sbagliato strategia di canale. Avrebbe dovuto pubblicizzare o far provare di piu' con mano ad aziende come la tua cosa fa UCS. Mi spiace dirtelo, ma si nota molto che le opinioni che ti sei fatto sono un po' di seconda mano. Probabilmente con un training specifico e un sistema di prova, adesso avresti un'idea piu' completa basata su fatti concreti anziche' su impressioni di gente che a sua volta, quasi certamente, non lo ha usato mai, ma ne ha parlato". E converrai che non e' lo stesso spero. Pero' e' vero la certificazione costava ed e' stato conveniente maggiormente a chi aveva gia' esperienza con loro e con il networking.
Per quanto riguarda NETAPP, ottima architettura, tant'e' che se vai alle fiere (dove espone NETAPP) vedrai che netapp ormai sposa cisco abbastanza frequentemente, anzi UCS se non erro e' un pezzo chiave dell'architettura FLEXPOD.
Da ultimo, cisco UCS ha visto il best of hardware for virtualization l'anno in cui uscito. Dimenticavo, e' un award che gli ha dato VMWARE, fai un po' tu, si vede che quelli di vmware non ci hanno capito molto, mentre le persone che tu hai conosciuto (ma che non lo hanno comprato o usato) sono piu' in gamba.
DISCLAIMER: in effetti lavoro su CISCO. Giusta la tua annotazione, siamo pari, ma non mi nascondo.
Non siamo pari. Non hai ancora detto come ti chiami e per chi lavori quindi per ora sei in difetto.
Mi fa piacere, comunque, che hai la possibilità di lavorare con clienti di serie A, che, sicuramente hai a che fare con immense installazioni di decine e decine di blade, storage come non ne vede mai nessuno e una infinità di VM… Sono sempre ambienti molto interessanti.
Ripeto, non so quante volte l’ho scritto ormai, che CISCO ha un bel prodotto ma è un pezzo di una grande architettura generale. Ho visto cosa fa cisco (e molto prima cosa faceva Xsigo) E questo non cambia una riga di quanto ho scritto.
Però, ho un dubbio, ma se CISCO è così brava e tutti la inseguono perchè ha dismesso (proprio il mese scorso) tutte le attività non strategiche dopo diversi trimersti dove aveva preso legnate a destra e a manca proprio nel suo mercato Core???
Bella la fede, ma poi, ogni tanto, bisogna guardare anche la realtà! 😉
Buon notte.
PS (della buona notte) aggiungo solo che se cerchi VCE su Linkedin trovi 500 dipendenti (chissà quanti non sono su linkedin), e nel mondo hanno molti meno clienti (si guardano bene dal dirlo troppo forte)…. Insomma, per farla breve, Quanto sta guadagnando CISCO sulle Blade? Sei sicuro che reggeranno il passo in un mondo dove se non fai i volumi muori??
Salve,la sua opinione e’ assolutamente rispettabile per quanto del tutto diversa dalla mia, che avendolo visto funzionare e installato ritiene UCS un vero salto quantico.
Anche dal punto di vista economico ho esperienze diverse: ho quotato un sistema UCS doppio chassis con 4 mezze lame ciascuno, incluso 2 switch fiber interconnect 10G, vs. 8 rack mount dell e alla fine UCS,
considerando il risparmio delle porte di fan out di collegamento de gli apparati di accesso 10G costa notevolmente meno (avendo peraltro il 30% in piu’ di ram, 128GB CSCO vs 96GB DELL).
Sono invece abbastanza d’accordo con lei sulla strategia di Canale, che doveva essere gestita in maniera diversa. Ma tecnologicamente , ci siamo,… eccome!
Aggiungo due note: avrebbe forse dovuto aggiungere in cima o in coda al post che a) E’ il fondatore e amministratore di una societa’ partner DELL b) che nello stack DELL manca completamente il networking.E lei penso che sappia che nell’ottica cloud/virtualizzazione e’ il networking che fa la differenza. Se ho una rete solida e performante lo storage lo prendo dove mi pare. Se ho una rete lenta e poco evoluta, altro che computing, altro che mega storage con accessi al usec…Cordialmente,Techie1
“Techie1″
ripeto quanto detto tante volte in passato: UCS è un gran bel prodotto”.
Sul prezzo, invece, tutte le volte che mi è capitato di fare confronti, non ho mai trovato la soluzione conveniente dal punto di vista economico e anche i clienti me lo hanno sempre confermato. E’ ovvio comunque che più la soluzione si fa complessa (non certo 4 mezze blade) e più il prezzo diventa comparabile. Il vantaggio di CISCO è sul TCO (soprattutto grazie alle grandi qualità di management) ma in piccole infrastrutture è un vantaggio risibile perchè non tutti i giorni si mette mano all’infrastruttura per fare modifiche (siano esse di networking, SAN o altro…). Sempre riguardo alle piccole infrastrutture, anche il discorso di avere “un cavo piuttosto di due” non da nessun vantaggio e se si usa NFS (molto in voga fra chi virtualizza, molto più di FCoE 😉 ) o iSCSI, FCoE non serve. Rimane anche da capire cosa succede quando iniziamo a comparare l’offerta di CISCO con quella degli altri vendor: qualche blade e un paio di server contro famiglie complete per applicazioni diverse con CPU di due produttori (io ho molti clienti che comprano decine di server da spedire in sedi remote, magari con storage locale, cosa fai gli mandi un UCS? – HP e Dell hanno sempre una risposta e spesso i clienti preferiscono una certa omogeneità dell’hardware per avere procedure standard e meno gente da chiamare)
Aggiungo anche che tutti i produttori di server (e blade) stanno lavorando su DataCenter Ethernet (IBM con il nexus 4000, Dell con Brocade solo per fare due esempi) e, per quanto UCS possa essere al momento la migliore solo il tempo ci dirà quanto CISCO sarà in grado di competere.
fra un paio di anni anche DCE sarà commodity e le CNA sostituieranno le NIC attuali e il gap si ridurrà ancora.
per rispondere invece ai punto a e b
a) il mio profilo è indicato sotto ogni articolo (compreso questo) e la prima frase è proprio: “Fondatore e CEO di Cinetica, realtà di rilievo nel panorama dello storage e virtualizzazione in centro Italia.” (cinetica è un link e si arriva direttamente al sito della mia società).
Aggiungo anche che mettiamo sempre un disclaimer ogni volta che parliamo di prodotti che trattiamo e qui Dell è menzionato solo marginalmente.
Fra l’altro un appunto come questo fatto da uno che si firma Techie 1 (e che forse lavora per un rivenditore CISCO?) è decisamente ipocrita!
b) a Dell “manca” il networking (che in realtà prende OEM da brocade/Foundry che proprio un due di picche non è!) ma per fare una infrastruttura bilanciata è FONDAMENTALE anche un buon staorage…. cosa che CISCO non ha, se non di ricaduta dall’accordo VCE (peccato che poi la maggior parte dei CISCO al mondo sono stati venduti con altri storage, soprattutto NetApp – sono rivenditore anche di questo prodotto). Soprattutto nel caso della virtualizzazione e di ambienti complessi è chiaro a tutti che lo storage è una componente fondamentale, almeno quanto il networking.
Quindi potrei anche dirti: “se ho uno storage evoluto la rete la prendo dove mi pare tanto ormai è commodity”, ad esempio HP, Brocade e Juniper fanno ottimi prodotti e spesso vanno più forte e costano meno di quelli di CISCO. 🙂
ciao.
Mah…secondo me lavoriamo in ambiti diversi. Io lavoro con clienti comunque appartenenti alla fascaia “alta” (num dipendenti >1000) e/o branch di multinazionali e non mi riportano le stesse cose.
Io lavoro in DC con FC e director,boot da SAN, poco o molto poco iscsi. E quando parlo di FcOE le orecchie dei clienti si drizzano parecchio, (anche perche’ con il costo di un director FC ti ci compri un appartamento).
Per quanto riguarda le “altro che 4 mezze blade@f0b20c67836ef5c3bf0502c2d448c6d7:disqus sono disponibile privatamente a far vedere le offerte. Se pero’ poi ho ragione voglio vedere un post pubblico in cui si dice “avevo torto” 🙂 La soluzione dell prevede 8×4 10G per collegamento NAS + 8×2 10G rame ETH + 32 porte 10G su ciascun dei due apparato di rete (da qualche parte dovranno pur collegarsi) + 16 porte rame su ciascun apparato di rete (dunque comunque altre lame) vs UCS che richiede 2 chassis da 4 mezze blade + i 2 fiber interconnect + 4 porte per apparato di rete. Se poi, come fanno sempre i venditori di point product, compariamo i server coi server dimenticandoci della spesa complessiva…ah beh, certo. Di processori si spende meno (ma solo perche’ la prima coppia di fiber interconnect gestisce da sola 8 chassis ed e’ un costo fisso), ma l-azienda nel complesso un buon 30/40% in piu’ (ribadisco ho le due offerte) per mettere su la stessa potenza di calcolo.
Per quanto riguarda la famiglia : i sistemi UCS sia B che rackmount sono completamente configurabili. E’ vero, solo con intel (no amd). Ma nella gamma INTEL (ossia l’80% del mercato server) si puo’ montare quel che si vuole. Ribadisco memoria e processore (INTEL) mixabili in tutto e per tutto come con gli altri produttori. Vorrei capire dunque su questo cosa c’e’ in meno…mah…Storage locale…se parliamo di qualche tera per sistemi piccoli anche UCS ha possibilita’ di montare DAS. Anche qui mi pare ci sia una conoscenza un po’ superficiale dell’offerta.
Veniamo alla parte DCE, blade switching: qui proprio non ci siamo caro enrico, proprio ti vedo un po’ confuso.
1) NEXUS 4K per IBM e’ un prodotto cisco rebrandato. Dentro ci gira CISCO NX-OS. Cerca sul sito cisco per credere, cerca pure nexus 4000. Ripeto e’ un prodotto CISCO al 100%. Estremamente valido e infatti IBM, giustamente, lo vende come PID proprio a listino.
2) HP disperatamente cerca di inseguire. Si e’ comprata pure 3com perche’ ha capito che senza rete oggi non si cantano messe. E pure 3par, segno che questo grande vantaggio competitivo dall’essere un incumbent di storage, in fondo, non lo hanno visto neanche loro. In ogni caso io li vedo in declino, tecnologico prima che di mercato. Poi, per carita’, solo il tempo dira’ chi avra’ avuto ragione. Ma adesso pure ORACLE ha cominciato a prenderli a sberle. E tu sai che la maggior parte dei sistemi dove HP fa i $$ sono quelli su cui gira loracolo, no?
3) DCE e’ di fatto uno standard che cisco ha imposto al mercato: secondo te perche’ il leader del fiber channel (BROCADE) si compra FOUNDRY? Te lo dico io ( e molti altri, compreso loro probabilmente): perche’ hanno capito con qualche anno di anticipo che con l’uscita delle famiglie FCoE CISCO e con l’ethernet a 10G il FC sarebbe morto (per la prima volta nella storia la velocita’ FC e’ < dell'ethernet) e avevano disperatamente bisogno di comprare competenze nello switching Ethernet. Farsele in casa avrebbe richiesto molto piu' tempo dell'integrazione di foundry.
Poi, sulla differenza tra Brocade/foundry e networking CISCO, beh vabbe'…qui i commenti li risparmio, chi ha esperienze di campo penso sappia discernere. Io le ho e non aggiungo.
4) UCS e' certificato praticamente con tutti gli applicativi : SAP, ORACLE, DYNAMICS, etc..etcc…controllare sul sito di questi produttori sware. Dunque pure qua, non capisco proprio le famiglie complete per applicazioni diverse…mah…per di piu' all'uscita dei processori intel UCS e' regolarmente in testa sui record di performance. 5) Hint per te. Cerca VIC su CISCO UCS. Scoprirai cose interessanti sulla creazione di vnic che bypassano la cpu liberando il 10% di risorse di calcolo per gli applicativi e altre cose 'interessanti'
6) Come dato di fatto c'e' una famiglia completa di switching FCOE cisco da 3 anni (CISCO N5010,N5020,N5548P,N5548UP,N5596,N2232,N2148,N7010,N7018,etc..etc..) Juniper ancora non ha un prodotto (dovrebbe uscire quest'estate se non mi sbaglio), Brocade ne ha uno (due per essere precisi).
7) Continuo a dire, e su questo siamo d'accordo, che cisco ha sbagliato strategia di canale. Avrebbe dovuto pubblicizzare o far provare di piu' con mano ad aziende come la tua cosa fa UCS. Mi spiace dirtelo, ma si nota molto che le opinioni che ti sei fatto sono un po' di seconda mano. Probabilmente con un training specifico e un sistema di prova, adesso avresti un'idea piu' completa basata su fatti concreti anziche' su impressioni di gente che a sua volta, quasi certamente, non lo ha usato mai, ma ne ha parlato". E converrai che non e' lo stesso spero. Pero' e' vero la certificazione costava ed e' stato conveniente maggiormente a chi aveva gia' esperienza con loro e con il networking.
Per quanto riguarda NETAPP, ottima architettura, tant'e' che se vai alle fiere (dove espone NETAPP) vedrai che netapp ormai sposa cisco abbastanza frequentemente, anzi UCS se non erro e' un pezzo chiave dell'architettura FLEXPOD.
Da ultimo, cisco UCS ha visto il best of hardware for virtualization l'anno in cui uscito. Dimenticavo, e' un award che gli ha dato VMWARE, fai un po' tu, si vede che quelli di vmware non ci hanno capito molto, mentre le persone che tu hai conosciuto (ma che non lo hanno comprato o usato) sono piu' in gamba.
DISCLAIMER: in effetti lavoro su CISCO. Giusta la tua annotazione, siamo pari, ma non mi nascondo.
Non siamo pari. Non hai ancora detto come ti chiami e per chi lavori quindi per ora sei in difetto.
Mi fa piacere, comunque, che hai la possibilità di lavorare con clienti di serie A, che, sicuramente hai a che fare con immense installazioni di decine e decine di blade, storage come non ne vede mai nessuno e una infinità di VM… Sono sempre ambienti molto interessanti.
Ripeto, non so quante volte l’ho scritto ormai, che CISCO ha un bel prodotto ma è un pezzo di una grande architettura generale. Ho visto cosa fa cisco (e molto prima cosa faceva Xsigo) E questo non cambia una riga di quanto ho scritto.
Però, ho un dubbio, ma se CISCO è così brava e tutti la inseguono perchè ha dismesso (proprio il mese scorso) tutte le attività non strategiche dopo diversi trimersti dove aveva preso legnate a destra e a manca proprio nel suo mercato Core???
Bella la fede, ma poi, ogni tanto, bisogna guardare anche la realtà! 😉
Buon notte.
PS (della buona notte) aggiungo solo che se cerchi VCE su Linkedin trovi 500 dipendenti (chissà quanti non sono su linkedin), e nel mondo hanno molti meno clienti (si guardano bene dal dirlo troppo forte)…. Insomma, per farla breve, Quanto sta guadagnando CISCO sulle Blade? Sei sicuro che reggeranno il passo in un mondo dove se non fai i volumi muori??
Premetto che sono assolutamente di parte, però per me cisco è un concorrente, diciamo quindi che con il grande Sun-Tzu diceva, per incominciare una battaglia bisogna conoscere il campo sulla quale questa avverrà e il tuo nemico.
Quello che posso dire della piattaforma è che basa tutta la sua proposizione su concetto (ben espresso) del “one-stop-shop”, che per il cliente più pavido è assolutamente un vantaggio (ad oggi le banche sono tra i maggiori clienti di UCS) ma per il cliente un pochino più avanzato capisce che questo è un chiudersi ad una tecnologia specifica ed al suo destino, se Cisco chiudesse il suo progetto UCS tanti piangerebbero, perchè a quel punto niente è interoperabile con il resto del mondo.
Caso a parte è l’FCoE (premetto che i prodotti che rappresentano lo supportano pienamente, quindi non sono “condizionato”), qui io sono sempre stato uno scettico, a mio modo di vedere FC ha ragion di esistere su fibra dedicata, ma su ethernet diventa un protocollo molto peggio degli altri, sopratutto in caso di troubleshooting, si rischia di vanificare ogni “risparmio” della convergenza al primo intoppo.
Per quanto riguarda il provisioning e la gestione delle macchine virtuali e la virtualizzazione delle porte, esistono oggi sul mercato soluzioni che sono efficienti quanto e se non di più della struttura e la gestione di UCS, senza contare che UCS ha delle opzioni per il monitoraggio delle performance all’interno del DC abbastanza povere e non adatte al monitoraggio end-to-end degli SLA.
Concludendo, il merito di Cisco è sicuramente quello di aver creato qualcosa che metteva ordine nella giungla, ma seguendo una metodologia “totalitaria” già seguita da altri in precedenza ha imboccato una strada che non ha mai avuto sbocchi felici.
Premetto che sono assolutamente di parte, però per me cisco è un concorrente, diciamo quindi che con il grande Sun-Tzu diceva, per incominciare una battaglia bisogna conoscere il campo sulla quale questa avverrà e il tuo nemico.
Quello che posso dire della piattaforma è che basa tutta la sua proposizione su concetto (ben espresso) del “one-stop-shop”, che per il cliente più pavido è assolutamente un vantaggio (ad oggi le banche sono tra i maggiori clienti di UCS) ma per il cliente un pochino più avanzato capisce che questo è un chiudersi ad una tecnologia specifica ed al suo destino, se Cisco chiudesse il suo progetto UCS tanti piangerebbero, perchè a quel punto niente è interoperabile con il resto del mondo.
Caso a parte è l’FCoE (premetto che i prodotti che rappresentano lo supportano pienamente, quindi non sono “condizionato”), qui io sono sempre stato uno scettico, a mio modo di vedere FC ha ragion di esistere su fibra dedicata, ma su ethernet diventa un protocollo molto peggio degli altri, sopratutto in caso di troubleshooting, si rischia di vanificare ogni “risparmio” della convergenza al primo intoppo.
Per quanto riguarda il provisioning e la gestione delle macchine virtuali e la virtualizzazione delle porte, esistono oggi sul mercato soluzioni che sono efficienti quanto e se non di più della struttura e la gestione di UCS, senza contare che UCS ha delle opzioni per il monitoraggio delle performance all’interno del DC abbastanza povere e non adatte al monitoraggio end-to-end degli SLA.
Concludendo, il merito di Cisco è sicuramente quello di aver creato qualcosa che metteva ordine nella giungla, ma seguendo una metodologia “totalitaria” già seguita da altri in precedenza ha imboccato una strada che non ha mai avuto sbocchi felici.