Veeam, l’azienda famosa per i suoi prodotti di backup, ha presentato i dati finanziari e sono abbastanza impressionanti. In termini di crescita si parla di oltre 3000 utenti nuovi al mese!
Chris Mellor, l’autore dell’articolo di cui ho messo il link qui sopra si domanda a chi Veeam sta togliendo quote di mercato e, onestamente, anche io (anche se non faccio fatica ad immaginarlo).

Perché Veeam va

veeam_logo_it_just_worksTutti conoscono Veeam, o almeno tutti quelli che hanno un’infrastruttura virtualizzata.
Il prodotto esiste sia per VMware che per Microsoft e la sua forza è quella di fare il backup senza agenti e in modo intelligente usando le API messe a disposizione dagli hypervisor.
Il set di funzionalità si allarga ad ogni versione (ora la 7) e i meccanismi di licensing sono abbastanza furbi e allineati alle dimensioni dell’infrastruttura che deve essere protetta. Alcune funzionalità, presenti nelle versioni più sofisticate, permettono anche di organizzare un piano di DR in modo decisamente economico e facile da implementare.

La settimana scorsa durante lo storage field day 5 sono anche state presentate una serie di nuove funzionalità (qui sotto il video) che lo rendono ancora più accattivante sul lato dei restore granulari di alcune applicazioni Microsoft e sulla gestione delle snapshot hardware dello storage (al momento disponibile per HP e NetApp).

Agentless

Come dicevo uno dei grandi vantaggi di Veeam è la possibilità di fare il backup delle VM senza installare agenti di backup all’interno delle VM. Una funzionalità molto apprezzata da chi usa prodotti di virtualizzazione e, più in generale, da tutti gli utenti.
L’unico neo di questo tipo di approccio è che, se si vuole un backup consistente e granulare, non si può ignorare l’esistenza dell’applicazione che gira dentro la VM. Per ovviare a questo Veeam ha realizzato dei prodotti (Explorer) che possono eseguire dei restore con un livello di granularità elevato ma, purtroppo, questi esistono solo per i server Microsoft più diffusi (AD, Exchange e SQL).
Certo, il supporto di tecnologie di base come VSS ad esempio, permettono di ottenere anche backup consistenti di File Server e di altre applicazioni compatibili ma non sempre questo è sufficiente. Qui sotto riporto i video con presentazione e demo degli explorer.

La concorrenza

I prodotti tradizionali faticano, non poco, a tenere il passo con Veeam (un po su tutti i fronti). I modelli di licensing, la complessità e, spesso, l’anzianità dei prodotti rendono la competizione decisamente difficile per i produttori tradizionali.
Computer backup tapes for data recoveryI punti di forza di quest’ultimi rimangono nella possibilità di poter gestire ambienti molto più eterogenei e con agenti per molte più piattaforme e applicazioni.

Gli altri produttori di nuova generazione hanno funzionalità più simili a quelle di Veeam ma, per un motivo o per l’altro, il set di funzionalità è spesso più limitato o comunque Veeam è più presente commercialmente e tecnicamente. Infatti, anche quando si cercano skill su Veeam è molto più facile trovarli che per altre piattaforme.

Anche per gli ISP

Una cosa che mi piace molto di Veeam sono le versioni per i service provider. Sia in termini di funzionalità che di licensing, sono prodotti che abilitano l’erogazione di servizi validi ad un costo relativamente basso per piccole e medie aziende. Il Backup e il DR “as a Service” sono due servizi abbastanza interessanti per i provider locali e per quanto anche il prodotto Veeam necessiti di alcune migliorie, è sicuramente una di quelle soluzioni fra le più facili da adottare sia per i fornitori che per i clienti.

Perché è importante

Sono pochi i prodotti di backup che riescono ad attirare la mia attenzione… e poi diciamocelo, non è proprio la parte più entusiasmante delle attività legate allo storage. Veeam non è perfetto ma sicuramente è uno di quei prodotti legati all’infrastruttura che porta innovazione in un mercato (quello del backup) decisamente poco brillante in termini di novità. Il prodotto non è a 360 gradi, copre solo ambienti virtualizzati, ma decisamente una soluzione da valutare qualora l’infrastruttura virtualizzata sia una parte importante del vostro IT… anche solo dal punto di vista del TCO.

Per quanto sia difficile migrare da una piattaforma legacy (soprattuto se le retention sono lunghe) è vero anche che di soluzioni ne esistono diverse per farlo e, ogni tanto, sarebbe bene fare un’analisi costi/benefici per capire quatto costa il backup attuale e quanto costerebbe migrare altrove.

Disclaimer: Sono stato invitato a questo meeting da Gestalt IT e loro hanno pagato per il viaggio e l’alloggio. Non sono stato ricompensato in alcun modo per il mio tempo e non sono in obbligo di scrivere articoli. In ogni caso, i contenuti di questi articoli non sono concordati, rivisti o approvati dalle aziende menzionate o da altri al di fuori del team di juku.